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ESERCITO JUNIOR CONTRO LE MAFIE


testo di Stefano Busi

Non è semplice stabilire con certezza quando sia cominciato il mio percorso in Libera: potrei far riferimento all’autunno del 2011, quando con molti altri amici e amiche mi sono dedicato all’organizzazione del 21 marzo 2012, XVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si è tenuto proprio a Genova. La marea di folla che attraversò la città credo che sia rimasta negli occhi di tutti. Ma non posso non pensare a quando, molti anni prima, ho militato nell’Unione degli Studenti, una delle tante associazioni che costituiscono la rete di Libera. Per me non c’è discontinuità in questo cammino, tantomeno nelle motivazioni profonde che ne costituiscono le basi: la volontà di migliorare il mio contesto di vita, di studio e di lavoro, e l'urgenza di farlo in una dimensione di comunità. E in fondo questa per me è, oggi, Libera: una comunità di persone e associazioni diverse per riferimenti, storie e percorsi, unite nell'impegno quotidiano per vivere in una società in cui riconoscersi – e prendo in prestito le parole di don Luigi Ciotti - "uguali come cittadini e diversi come persone”.

Éd è sempre difficile restituire in poche righe la complessità di una rete così ricca come quella di Libera in Liguria, tanto è il lavoro delle associazioni aderenti, dei presìdi territoriali e delle scuole. Il modo migliore, quindi, ci sembra essere quello di scattare alcune fotografie, per forza di cose parziali e non esaustive, in grado però di consegnarci un'immagine di quanto accade sul nostro territorio.

Prima istantanea sui numeri di Libera Liguria: oltre 500 persone aggregate in 8 presidi territoriali, una ventina di associazioni, 8 scuole, cui occorre aggiungere le decine di realtà associative locali con cui quotidianamente collaboriamo.

Un secondo scatto lo dedichiamo proprio alla scuola: sin dalla sua nascita, circa 10 anni fa, la rete di Libera in Liguria ha individuato nell'educazione alla responsabilità e alla giustizia la priorità della sua azione. Troppo importante ripartire dalle scuole, in un territorio segnato da colpevoli ritardi nel riconoscimento delle presenze mafiose, e da un insopportabile indifferenza agli episodi di corruzione e di malcostume nella gestione della cosa pubblica. Tra i frutti migliori di questo impegno l’esperienza del “codice etico per la scuola”, iniziativa che in soli due anni ha visto l’adesione di ben 14 Istituti Comprensivi genovesi. Accanto a questa iniziativa, che vede direttamente impegnati docenti e alunni degli Istituti che vi hanno aderito, sono proseguite le nostre attività di laboratorio capaci di coinvolgere, nel corso degli ultimi cinque anni scolastici, 5200 studenti in oltre 1300 ore di attività in aula.

Terzo fotogramma per raccontare le attività di “Anemmu-Andemo”, percorso educativo a favore di minori e/o giovani adulti sottoposti a procedimento penale da parte dell'Autorità Giudiziaria Minorile, con al centro l’esperienza del viaggio. Attraverso il viaggio, vissuto sempre insieme ad altri, i ragazzi possono conoscere realtà diverse e confrontarsi con punti di vista differenti, scoprendo la forza che viene dall’essere gruppo.

Ultimo fermo immagine: la nascita, oltre 2 anni fa, dell'Osservatorio "Boris Giuliano" sulle mafie in Liguria (www.mafieinliguria.it). A saldare la memoria delle vittime innocenti con l'impegno quotidiano per approfondire, formare e informare la cittadinanza, fornendo chiavi di lettura utili a decifrare i fenomeni criminali.

Un percorso giovane eppure lungo il nostro, perché guarda al futuro. Un futuro in cui parole come corresponsabilità, impegno, rete, non siano formule retoriche, ma pietre d'inciampo di un percorso davvero condiviso per le cittadine e cittadini liguri.

Libera Liguria Contatti:

liguria@libera.it

stefano.busi@libera.it

331/1778260

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