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COCCOLATI NEL MUSEO

testo di Donata Bonometti

Entro il giorno dopo Natale con due amici milanesi nella chiesa di Santa Maria di Castello. Due chiostri perfetti con marmi medievali e aranci in fiore, una chiesa scandita da colonne romane, un museo dentro la chiesa con colombe paleocristiane e madonne popolane, e poi un affresco fiammingo detto di Ravensburg sulla parete di un colonnato in faccia al mare a alle navi che vanno e vengono, arte gotica e seicentesca, storie di potere e preghiera. Insomma torno ogni volta in questo luogo per farmi stupire e ci porto gli amici. Cosi il giorno dopo Natale, convinta di essere arrivata inutilmente fin li , ho trovato un volontario che ci ha accolto e ci ha fatto fare il lungo giro del complesso spiegando nel dettaglio l'arte e la storia che sorprende ad ogni passo. Pare che la presenza cosi assidua di questa associazione di volontari abbia portato piu di 15 mila visitatori in una chiesa che non tutti i genovesi conoscono. Ma i russi e gli neozelandesi che sono arrivati a Genova, sì. Passano alcuni mesi, e siamo a poche domeniche fa. Apertura straordinaria del Museo diocesano per una visita guidata con la direttrice ai teli cinquecenteschi in jeans della Passione (altro capolavoro misconosciuto, ma perchè??) e c'è un volontario che ci apre e ci segue per tutto il percorso. Farà parte della squadra dei volontari che forma la Curia, la quale proprio in questi giorni, con il Progetto Chiese Aperte sta formando i custodi volontari cioè coloro che tengono aperte, quindi visitabili senza che siano depredate perchè non sorvegliate, tutte le chiese del centro storico. Ah il corso, si precisa sul sito, è gratuito e ci mancherebbe pure che pagassero...

Questa primavera ho messo su un gruppo whatsapp di amici che si incontrano una volta ogni dieci giorni per visitare una chiesa, una mostra, un museo, un angolo della città. E' un po come conoscere meglio se stessi. Riusciamo con fatica a entrare alla Commenda. Aperta solo il venerdi e il sabato per l'opera dei volontari del Touring. Santi e benedetti. Se non ci fosse questa occasione resterebbe chiuso al mondo un antico hospitale del Mille, perfetto nelle sue pietre e nella sua storia straordinaria. Perchè da lì partivano i crociati. Si sappia, è l'unico complesso in Europa cosi antico e cosi perfettamente conservato. Si sappia, il suo recupero, pagato miliardi delle vecchie lire dalla collettività, è stata una operazione importante ma poi la fruizione della collettività stessa no. Se non ci fossero quei due giorni dei volontari Touring....

E non parliamo del servizio civile a Palazzo Reale, e degli Amici del Museo dell'Accademia. Fino a una decina di anni fa il museo (molto esaustivo dell'arte ligure dal 300 al 900, una sintesi che include capolavori) rimaneva aperto tre o quattro giorni la settimana, ma non certo nei giorni del week-end. Quando la città si riempie di turisti e i turisti non disdegnerebbero di vedere un museo cosi eloquente peraltro proprio in piazza de Ferrari. Ricordo che lavoravo ancora al Secolo XIX e cominciai a rognare con una sfilza di articoli sul tema. Mi sembrava una vera e propria offesa alla città lasciare languire nell'indifferenza quella opportunità di cultura in pieno centro. Alla fine fu creata una associazione, con anche qualche sponsor importante, e si formò il gruppone dei volontari. Persone non tutte giovani ma estremamente efficienti ed impegnate anche nell'accompagnamento lungo le sale. Spiegano, rispondono a domande e curiosità. C'è chi ti prende il cappotto e te lo custodisce. Chi ti segnala un catalogo. Insomma coccolati nel museo. Ci sono incontri a tema ogni mese, molto curati con esperti, musicisti, persino aperitivi. Che il museo abbia ripreso quota nel numero dei visitatori, va da sè. Di associazioni culturali che gestiscono il patrimonio ce ne è una quantità. Non possiamo citarli tutti, e forse nemmeno li conosciamo. Ci scusino.

Ora io non posso che ringraziare queste persone perchè il loro impegno, a volte faticoso,è una pezza sullo strappo di un amministrazione alla voglia di conoscere della città. Quindi grazie che ci siete e che vi moltiplicate e moltiplicate i visitatori. Però in una città che si dichiara pronta a diventare una delle capitali italiane del turismo, che si candida ad un nuovo aspetto della sua economia, dovrebbe, potrebbe trasformare la gestione dei musei, delle chiese in una occasione di lavoro. Sia chiaro questi volontari non portano via lavoro a nessuno perchè prima di loro questi luoghi erano inavvicinabili o quasi, ma i giovani che credono e studiano i beni culturali, che hanno in tasca diplomi di licei artistici o di guida turistica, dove mai vanno a esercitare il loro neo-sapere? che dire loro: intanto iscrivetevi ai corsi per volontario e provateci. Può essere una sorta di alternanza scuola-lavoro autogestita. E intanto entrate in certi templi dell'arte forse mai visti fin qui nella vostra città.

Tutte le associazioni di volontari che abbiamo citato le trovate su internet o su facebook.

La foto dello straordinario dipinto di un impressionista ligure è tratta dal sito del museo dell'Accademia Ligustica

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