top of page

FINO ALLA MORTE. SCELTA


lettera di Alberto Stanganini

"Caro Loris, amico mio, la tua decisione lascia un grande vuoto e un profondo dolore. Ventitré anni fa da Milano sono stato inviato come obiettore a Fiesso. Molti dei giorni di quell’anno li abbiamo passati insieme. Settimana dopo settimana ci siamo conosciuti sempre meglio ed abbiamo costruito un’amicizia durata fino ad oggi. Ho imparato molto da te, dalle tue parole, dal tuo coraggio e dalla tua grande forza di volontà che si manifestava in ogni aspetto della vita quotidiana. Ricordo che ogni giorno, in pieno inverno o sotto il torrido sole estivo, nel primo pomeriggio si DOVEVA andare a camminare. Dalla tua casa lungo il canale, costeggiando prima il pioppeto con i cavalli e poi i campi coltivati, piano piano arrivavamo fino ad una panchina. Dopo una breve sosta si tornava indietro e Renata, tua mamma, ci preparava una tazza di tè accompagnata sempre da un sorriso. E nel resto del pomeriggio leggevamo, in camera tua oppure davanti a casa sotto il grande noce. Camminare, leggere e parlare insieme per molti mesi. E poi gli anni a venire qualche visita e lunghe e intense telefonate. Di te mi hanno sempre affascinato l’entusiasmo, la curiosità, la velocità nel comprendere al volo sentimenti e situazioni, ricordando tutti i particolari. Ma soprattutto conquistava la tua capacità di ascoltare le Persone – qualità decisamente rara – partecipando alle loro vite. Mentre camminavamo, più di una volta – con la tua bella voce – mi hai detto che le battaglie si portano avanti con tutte le nostre azioni quotidiane – un passo dopo l’altro – senza avere aspettative troppo alte e facendo sempre del nostro meglio con quello che abbiamo. Adesso è arrivato il nostro momento, caro Loris, di fare del nostro meglio e di ascoltare quello che – a modo tuo – ci hai voluto dire e di fare qualcosa di concreto. Non solo per noi stessi, non solo per il presente…" Ps. Interviene l'amministratore del blog.

Loris Bertocco, un uomo veneziano di 59 anni affetto da gravissime disabilità fisiche in seguito ad un incidente successogli a 19 anni e martoriato negli ultimi anni anche dalla cecità, si è fatto accompagnare in Svizzera per mettere fine ai suoi giorni. E' avvenuto l' 11 ottobre. Loris aveva avuto una vita intensa e forte quanto dolorosa, in mezzo alla musica e alle radio libere, ad una comunità che lo amava, alle campagne sociali e ambientaliste soprattutto di cui era grande animatore, (Bertocco era tra i fondatori dei Verdi) ma anche costellata di traumi, paure, abbandoni. L'ultimo da parte delle istituzioni che non hanno dato retta alla sua battaglia perchè i grandi disabili come lui potessero contare su un'assistenza certa. Era ovviamente un convinto sostenitore delle proposte per una legge sul fine vita . E la sua scelta ne è la prova provata.

"Il memoriale che ha lasciato e che ci chiede di diffondere - scrivono i compagni di tante avventure sociali - ricostruisce il suo amore per la vita, la sua tribolazione, la sua lotta, la protesta per l’insufficiente assistenza. Parlava da tempo di questa sua scelta finale. Lo faceva in termini ipotetici. Anche preparandosi a questo viaggio in Svizzera non l’aveva descritto come il suo ultimo, ma come una sorta di sopralluogo, preparatorio a una eventuale scelta estrema". Ha esplicitato la sua scelta quasi solo alla fine per rendere il congedo meno straziante e prolungato agli amici e a i parenti piu stretti, soprattutto alla mamma Renata

Invece l’aveva già deciso da tempo, e, nelle interviste degli ultimi anni , egli parla di una vita che è gia morte. . La lettera di questo amico va al di fuori di ogni ufficialità dei ricordi pubblici. Su internet trovate l'evento celebrato nel teatro di Fiesso per ricordarlo, ma anche la trasmissione di Gramellini che parla di Loris con il radicale Cappato. E le diverse interviste a Loris, sulla disabilità e sul fine vita argomenti che egli affronta, quasi, con una carica propositiva.

Questa lettera accentua solo il profondo sentimento di intesa che può raggiungere la relazione di due persone. Fino alla morte, scelta da uno dei due. Lasciando all'altro i ricordi e l'esempio. "Perchè amo la vita, gli diceva Loris, ma io sono gia morto da tempo. Anche se la morte non me la posso nemmeno dare con la disabilità che ho, che mi impedisce ogni gesto manuale"

Sulla pagina facebook di Loris Bertocco trovate il lungo testamento e il racconto della sua vita

Se digitate http://www.la7.it/piazzapulita/video/dopo-di-me-gli-ultimi-giorni-di-loris-bertocco-parte-i-19-10-2017-224827 è la puntata di Piazza Pulita il cui inviato ha seguito il giorno dell'addio di Loris dalla sua famiglia, dalla sua casa. Una ripresa molto tenera e molto crudele insieme, in questa casa di campagna con la natura gia spoglia e un gallo che canta. Una madre che riesce ad accettare perchè certo la vita del figlio, infine, era davvero peggio della morte.

ARCHIVE
RECENT POSTS
SEARCH BY TAGS
bottom of page