SCIOPERO DELLA FAME PER GIULIO E AMAL

testo di Roberto Pettinaroli
Perché ci siamo presi a cuore la morte di Giulio Regeni? Perché, il 16 marzo di due anni fa – a poco più di un mese dal ritrovamento del suo cadavere, come oggi il 3 febbraio, sotto un viadotto dell’autostrada che collega Il Cairo ad Alessandria – abbiamo deciso di dar vita a un comitato che poi abbiamo trasformato in vera e propria associazione? Per quale motivo, da due anni, ci battiamo con mille iniziative per impedire che la tragedia di questo ragazzo friulano di 28 anni – sequestrato, torturato per una settimana e quindi ucciso –venga dimenticata?
Ce lo siamo chiesto anche noi dell’associazione “Verità per Giulio Regeni: il Tigullio non dimentica”, che ho contribuito a fondare. La risposta che ci siamo dati, al di là dell’emotività e dello sdegno delle prime settimane che sicuramente sono state il propellente per concentrare tante realtà attorno al nostro progetto (Cgil, Cisl e Uil, Anpi, Acli, l’associazione femminista “Se non ora quando?”, “Il Tè delle donne del mondo” e diverse altre sigle) è che Giulio è diventato un’icona, il simbolo dei diritti umani violati nel mondo, a qualsiasi latitudine. Anche nel nostro Paese.
Giulio è il paradigma di ogni battaglia per la tutela della dignità umana. Quello che è accaduto a lui – e che purtroppo continua ad accadere ogni giorno, non solo in Egitto – non può non smuovere le coscienze e invitare alla mobilitazione.
Come associazione, in questi due anni, abbiamo tentato di fare il possibile perché l’opinione pubblica fosse costantemente vigile su questa vicenda. Abbiamo chiesto e ottenuto che i Comuni della Riviera di Levante esponessero lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni” sulle facciate dei municipi. Abbiamo fatto approvare una mozione inviata a governo e Parlamento in cui si sollecitavano le autorità del nostro Paese a fare tutto il possibile per accertare la verità. Promosso una raccolta firme sul web che si è avvalsa di una serie di illustri testimonial e che è stata sottoscritta da migliaia di persone. Sviluppato – in sinergia con Amnesty International - un importante progetto di sensibilizzazione degli studenti medi superiori del Tigullio sul tema dei diritti umani, utilizzando anche gli spazi di alternanza scuola-lavoro, progetto che prosegue anche quest’anno in più licei e istituti superiori del Tigullio.
. Quest' anno il tema del festival della parola a Chiavari sarà "Dall' agorà dell' antica Grecia alla piazza virtuale della rete"e, visto quanto ha significato la piazza, come comunità e luogo fondamentale per non spegnere l' attenzione sulla tragica morte di Giulio Regeni, la nostra associazione ha ritenuto significativo avere un punto di incontro per raccogliere #UnaParolaPerGiulio, chi verrà a trovarci potrà scrivere su una lavagna gialla un pensiero, un ricordo su Giulio, per non dimenticare.
Chi vorrà potrà anche lasciare il proprio nome per aderire allo sciopero della fame a staffetta, iniziato da Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni il 14 maggio ed al quale la nostra associazione ha aderito. Lo sciopero andrà avanti finché non sarà liberata Amal Fathy, moglie del consulente legale della famiglia Regeni al Cairo Mohamed Lofty direttore dell' ECRF.Amal è stata arrestata con l' accusa di terrorismo per aver scritto un post su Facebbok che manifestava indignazione per le violenze che subiscono le donne in Egitto. Il digiuno a staffetta per avere un significato importante deve avere la maggior partecipazione possibile, per cui vi aspettiamo per #UnaParolaPerGiulio e #FreeAmalFathyIn via Martiri della Liberazione, a Chiavari, saremo a fianco di Radio Aldebaran oggi giovedì 31, venerdì 1 e sabato 2 dalle ore 17,00 alle 19,00.
Per partecipare allo sciopero della fame a staffetta è sempre possibile scrivere il proprio nome e giorno del digiuno sotto il post nella pagina Giulio Siamo Noi, dove sono pubblicate tutte le informazioni sull' iniziativa. Chi vuole aderire e non ha un profilo Facebook può inviare una mail al nostro indirizzo: comitatogiulioregenitigullio@gmail.com e provvederemo noi a farlo.