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A CENA CON I TAVOLI NEL CARRUGGIO


testo di Donata Bonometti

Il Carmine è un borgo medievale di Genova che si stacca dal resto del centro storico e sale sulla collina. Ha carruggi e palazzate, creuse e scalette, piazze e vicoli che portano nomi evocativi: cioccolatte, fragole, zucchero, giuggiola... con relativa pianta viva e vegeta. Fino al mercato di struttura liberty con il selciato dietro, dove giocano in sicurezza i bambini e c'è qualche glicine, o bouganville, che copre le insegne. E', o è stato?, un quartiere popolare e insieme bohemien, intellettuali e artisti, studenti e anziani artigiani, portuali, negli anni Settanta il Carmine fu il riferimento urbano di una generazione di giovani antagonisti, anarchici, contestatori ancora oggi qualche scritta sui muri chiama alla rivoluzione. Forse i "ragazzi contro" di allora, in parte, non se ne sono mai andati da lì. E' proprio per quel posto che è, con la storia che ha, che al Carmine è successa una cosa che fa gridare al miracolo dell'incontro, dell'apertura agli altri, della socialità conviviale. Avete presente certi condomìni dove i dirimpettai convivono da decenni e non sono mai entrati l'uno nell'anticamera dell'altro? e ricordate, voi che siete d'età come me, certi abitanti di case a ringhiera o simili dove ci si scambiava il piatto di arrosto piuttosto che di minestrone, a volta lasciandolo sullo zerbino sperando nell'assenza dei gatti?

Al Carmine, con naturalezza, hanno cominciato con la bella stagione a portar giù - nella piazzetta di San Bartolomeo dell'Olivella, detta a suo tempo Piazzetta Rossa, dove c'è una piccola chiesa romanica- tavoli leggeri da montare e smontare e da imbandire. Ognuno porta quel che meglio gli riesce in cucina, torte dolci e salate, vino, focaccia, frittate e l'elenco sarebbe lungo e ben integrabile con l'immaginazione da voi che leggete. Per raccontare questa esperienza di condivisione di cibo e chiacchiere, risate e malumori, c'è pure un cartello attaccato al muro della piazzetta che siccome è un brano quasi di alta letteratura ve lo riporto in parte: "Per sogno o per incanto, senza cartelli o grida di ogni sorta, senza qualcuno che ordini o disponga... la piazzetta s'affolla di una umanità imprevista di cui nessuno saprebbe ricostruire nel dettaglio i motivi o i richiami che li hanno fatti uscire dalla propria casa..fioriscono in un amen panche e tavolacce, sventolano tovaglie, si sturano bottiglie, atterrano vassoi teglie e ceste in cui quel poco o quel tanto è a disposizione di tutti, compresi quelli che passano tornando dal lavoro e che si fermano un momento a lasciare sul piatto un grazie o una parola. Perchè non è il salame o la polenta che fa la gente sazia e nemmeno la focaccia o l'ormeasco, ma quel sentirsi parte necessaria e accolta, fosse anche per un'ora, il tempo di tornare ognuno a casa sua con l'odore addosso di una vita condivisa...Di solito il miracolo accade di mercoledi, una giornata messa di traverso a far da ponte su tutto ciò che ci scorre addosso, dove di solito non si parte e chi è già partito vede prossimo il tempo del ritorno".

Ecco. In un posto come questo, scandito da parole come queste, che fioriscono associazioni, come CarMine Cittadini in Movimento che organizza per sabato 17 marzo SeminaGenova, manifestazione ricchissima di micro-eventi che animerà strade e piazze del borgo.La campagna entra in qualche modo nella città antica. Dunque degustazione di prodotti tipici provenienti da aziende dei dintorni della città, approfondimenti su realtà come gli orti urbani, la riappropriazione e la riqualificazione della terra, le esperienze sociali di innovazione e tradizione contadina, laboratori per bambini e visite guidate nel quartiere , animeranno il Carmine per l’intera giornata, fino alla chiusura serale sulle note dell’Orchestra Bailam. In piazza della Giuggiola verrà riproposta un’antica tradizione: lo scambio dei semi, per raccontarla ed incentivarne la pratica.La Scuola Agraria Marsano, espone la sua collezione di cereali antichi, mentre Migrantes - Coop un’altra storia ci racconta la sua esperienza e ci propone una degustazione della Bianchetta genovese.Durante tutto il giorno, all’Abbazia di San Bernardino e nel pomeriggio anche al Mercato del Carmine, si succederanno gli interventi di cooperative, associazioni, aziende agricole che si racconteranno.La piazzetta dell’Olivella diventa lo scenario ideale per le letture e i laboratori dedicati ai più piccoli e per le opere di alcuni artigiani, mentre alla Giuggiola va in scena il racconto “Il dolce di Melisenda” di Giorgio Bassoli. Visite guidate al borgo (a cura dei ragazzi del Liceo Classico C. Colombo) dalle 11 alle 17, e al vicino Orto Botanico dell’Università di Genova (a cura degli Amici dell’Orto Botanico) alle 15. Ai Giardini Tito Rosina, nel pomeriggio, uno dei gruppi scout della zona darà vita ad una scatenata caccia al tesoro.Street food in piazza a pranzo, a merenda e a cena e in serata, si è detto, concerto.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2017/07/13/AStEToMI-genova_quartiere_carmine.shtml

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