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ANNA, TORTURATA PER UN PIATTO DI TAGLIATELLE

testo di Donata Bonometti

E'un 25 aprile le cui celebrazioni sono disturbate da atteggiamenti istituzionali che non favoriscono il messaggio di pace contro quella stagione di sangue e di orrori. Verrà sospesa probabilmente la cerimonia delle corone da parte del Comune e questo non giova ad un riflessione profonda, vera, su quel pezzo di storia che si vuole comunicare soprttutto alle nuove generazioni. Che hanno bisogno di verità storiche e non di conflitti preelettorali. Sono centinaia gli studenti delle superiori genovesi che oramai conoscono e frequentano i Sotterranei dei Tormenti all'interno della Casa dello Studente, in corso Europa. Quest'anno le celebrazioni per il giorno della Liberazione, avranno il volto di Anna. Meglio, le sue mani che impastano le tagliatelle. Perchè per aver offerto un piatto di pasta ai partigiani, Anna Ponte, allora giovane donna delle Capanne di Marcarolo, fu rinchiusa nella Casa dello Studente di Genova, caserma della Gestapo, dove c'erano i Sotterranei dei Tormenti. E dove furono rinchiusi migliaia di partigiani e oppositori all'occupazione nazifascista.

Anna fu torturata e lasciata in piedi, al gelo, per cinque giorni in una cella, tra le urla degli sventurati come lei. Oggi ha 99 anni abita in Basso Piemonte ed è una donna molto in gamba. L'hanno invitata alla Casa dello Studente per questi giorni di celebrazioni che la vedono, tra gli altri, protagonista, ma ha risposto: "A Genova vengo, ma della Casa dello Studente non voglio neppure sentire parlare".

Lo choc di una vita però può essere trasformato, quasi, in un simbolo di gioia conviviale per altre generazioni. Infatti in questi giorni, nella mensa universitaria, che si trova al piano terra della Casa dello Studente, verranno distribuite tovagliette-sottopiatto , che riportano impresse la fotografia delle mani di Anna che impastano. E giovedi 19 aprile in mensa si cucineranno e si serviranno tagliatelle agli studenti universitari. Che del resto lo meritano. E' infatti una parte di loro che fa da guida nei Sotterrane dei Tormenti ai ragazzini delle scuole, che vengono in visita, numerosissimi, in questo periodo.

Come ogni anno, è il Centro Documentazione Logos che apre le camere della tortura e prima organizza la visita (agli studenti ma anche ai cittadini tutti) poi nello stesso ambiente della mensa entra la Storia, nelle parole dei conferenzieri. Che spaziano dalla Resistenza italiana a quella europea, dall'antifascismo, professato all'epoca, da docenti universitari come da semplici contadine.

Di chi sono i volontari, e cosa fanno, del Centro Documentazione Logos parleremo piu avanti. Ora vogliamo ricordare che fra di loro, fra i fondatori e gli attivisti del Centro, c'è un insegnante Domenico Saguato, da pochi mesi in pensione, che frequentava la Casa dello Studente quando negli anni 60, si decise di abbattere una parete per riuscire ad entrare in quegli ambienti ancora madidi di sangue e di lacrime, di cui si sapeva l'esistenza, e forse l'ubicazione. Ma erano stati murati. Perchè la memoria venisse murata. Qualche colpo di piccone ed ecco apparire lo scenario dell'orrore che gli uomini sanno praticare.

.Dunque torniamo al Centro Documentazione Logos. E' un associazione di volontariato culturale. Nel 1994 un gruppo di insegnanti genovesi dava vita al Centro con l'intento di divulgare, approfondire e discutere argomenti culturali, scientifici, storici e sociali.

Le prime iniziative furono organizzate nei licei e nelle facoltà universitarie e vennero proposti anche corsi di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole medie superiori. Col passare degli anni, gli appuntamenti aumentarono e il calendario iniziò a farsi più fitto.

Dal 2010 l'associazione amplia i suoi confini, esce dalle aule scolastiche e si presenta anche nelle sale pubbliche della città; al primo gruppo di insegnanti si affiancano altri collaboratori, altre età: dallo studente al pensionato, dall'operaio all'ingegnere, dall'impiegato al medico.

Aumenta lo spazio di riferimento e le conferenze sono organizzate non solo nel centro cittadino ma anche nei quartieri genovesi e a Savona. Aumentano le collaborazione con altre associazioni e altri centri della cultura cittadina, aumentano i collaboratori che con le loro idee alimentano il dibattito, vero motore del Centro. Oggi hanno un blog e un sito web che aggiornano con gli appuntamenti delle conferenze che si susseguono, piu che mai in questi giorni.

Per esempio. Mercoledi 18 alle 10,30, sempre nello spazio della mensa, Marco Martin, docente del liceo classico Colombo, tiene un incontro sul tema "Preferirei di no. Le storie dei 12 professori che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo". Mentre la mattina di giovedi 19 sarà dedicata ad Anna Ponte con le parole di un portavoce della Associazione Memoria della Benedicta. Il luogo dove nella primavera 1944 avvenne la strage di decine e decine di partigiani.

Chi non conosce questo posto, in zone Capanne di Marcarolo, dove la natura peraltro è bella e generosa di verde, vi dedichi una domenica. L'emozione dell'ex convento, oggi un rudere ma in qualche modo ricomposto, dove furono sorpresi e trucidati questi ragazzi è sconvolgente, così come suggestiona il percorso dentro il bosco e lungo i prati che toccano le cascine (oggi ristrutturate) dove i partigiani cercavano, e trovavano, rifugio e nascondiglio. Forse una di queste era la casa di Anna.

Peccato quel (nascente?) museo della Benedicta, vicino all'area sacra dell'eccidio, che è un cantiere oramai da otto anni. Quell'opera iniziata e non ancora conclusa, con segni di dismissione, contrasta con il rispetto che si deve a quel luogo. Al Sacrario, poche settimane fa Don Luigi Ciotti ha ricordato, nel corso di una messa in memoria dei martiri, Don Andrea Gallo, che non mancava mai di recarsi piu volte nel corso dell'anno e dove volle andare in pellegrinaggio un mese prima della sua scomparsa. Il partigiano, che era stato giovanissimo, sulle orme dell'amato fratello, non ha mai smesso di vivere in lui.

Tornando alla Casa dello Studente. In questi giorni e fino al 25 aprile si succedono le visite al Sotterraneo dei Tormenti.

Per informazioni e prenotazioni centrodocumentazionelogos@gmail.com e cell. 3891520260

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