ATTERRANDO SU QUARTO PIANETA

testo di Donata Bonometti
"Vogliamo raccontare la storia e le prospettive di un luogo e di un ideale che la città ha ereditato. Quarto Pianeta è un luogo di tutti, un luogo di memoria, un luogo di bellezza, un luogo di potenzialità, un luogo in cui tante storie si intrecciano e dove ne si creano di nuove. Quindi noi dell'associazione celebriamo un patrimonio della comunità con giorni di incontri aperti, concerti, esposizioni e performance".
Per chi ci leggesse lontano da Genova o fosse molto giovane va spiegato che Quarto è l'ex manicomio della città chiuso da oltre dieci anni, una collina al centro-levante di Genova con palazzine otto-novecentesche tra cui l'enorme padiglione dove era concentrata la follia. Interni di sbarre e cameroni predati dall'abbandono. Il tutto messo in vendita dalle istituzioni. Ma in questa isola urbana, con una cancellata ora idealmente tagliata dalla associazione di cui vi parleremo, vive ancora un nucleo di pazienti, sono presenti ambulatori per tutta la città, c'è vita sociosanitaria, c'è vivacità di cittadinanza attiva, un laboratorio di ceramica di cui gia abbiamo scritto su questo blog, un museo di opere degli artisti che negli anni Settanta qui creavano insieme ai malati (l'Istituto delle Materie e delle Forme Inconsapevoli) che a sua volta trasferivano la sofferenza nei colori e nel tratto del disegno o della creta. Producendo, in alcuni casi, capolavori.
La eventuale vendita degli edifici, il timore che l'area venisse snaturata disperdendo memoria e storia ha dato vita, una decina di anni fa, ad una associazione, Quarto Pianeta, che, con caparbietà quasi, ha messo radici nel vuoto della collina di Quarto, riempiendolo di iniziative e partecipazioni. Un appuntamento annuale, questo anno con ancor piu convinzione e entusiasmo dal momento che si celebrano i 40 anni della 180, la legge Basaglia. Il manifesto di Quarto Pianeta lo avete letto nelle prime righe di questo post e non c'è altro di meglio che questo autoritratto.
Noi vorremmo soffermarci su una figura di psichiatra di cui si parlerà in un incontro di domenica 30, che fu primario di Quarto negli anni Ottanta. Antonio Slavic. Dagli anni Sessanta prima allievo e poi alleato e seguace di Franco Basaglia con cui collabora, con coraggio e pervicacia, per arrivare al lento e progressivo smontaggio dell'istituzione, i manicomi svelati dalla denuncia, l'apertura dei reparti, per schierarsi dalla parte dei malati "costretti" a una nascente cittadinanza. Con i tentativi di scardinare le logiche manicomiali procedendo per prove o errori, in un deserto immobile e squallido, quale era il manicomio, con una violenza neanche tanto dissimulata.
Uomini che si incamminano verso la riforma.
Imprese sorprendenti non solo per i malati, ma per la collettività intera, portate avanti da psichiatri come Antonio Slavic con una tenacia titanica, anche per l'ostilità che li circondava. Negli ospedali psichiatrici di Gorizia e Ferrara soprattutto con risultati per lui confortanti, forse meno a Genova.
Di quella stagione di un movimento destinato a sconvolgere il mondo, ma anche di percepita solitudine, oggi rimane la sola Trieste con un impianto sociosanitario per i malati psichiatrici come avrebbero voluto questi uomini rivoluzionari. Il libro è la summa dei pensieri e degli scritti che Slavic ha lasciato,morendo nove anni fa. Un racconto autobiografico dove si legge, e leggendo ci si commuove"Qualcosa bisognava pur fare affinchè quel poco o tanto che sapevamo o potevamo si traducesse, davanti ai malati prima di tutto, ma anche davanti agli infermieri, in una attività abbastanza credibile da consentirci, almeno, di guardarci allo specchio, senza vergogna"
Gli eventi di Quarto Pianeta sono iniziati gia da alcuni giorni. Stasera, venerdi 28 alle 18, nell area dell ex manicomio via Maggio 4 la presentazione del giornale La Città. Giornale di Societa Civile, e a seguire la proiezione del film The Square. Domani sabato 29 alle 17,30 la presentazione del libro Vite sottosopra e a seguire l'inaugurazione della mostra Anamnesi con due concerti di jazz e di danza nella serata.
Si chiude domenica con la presentazione del libro di Antonio Slavich "All'ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961" che fa parte della collana 180 Archivio Critico della Salute mentale. Si presenta alle 21 ai Giardini Luzzati con Peppe Dell'Acqua, Adriano Sofri, Daniela Altimani e Natale Calderaro. Letture a cura dell'Associazione Culturale Officine Teatrali Bianchini.
Tutti gli eventi in programma sono ad ingresso libero con offerta a sostegno dell'iniziativa.
Info 3397228865
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