UNA "SUPERBA" FOCACCIA SOTTO IL MORANDI

testo di Donata Bonometti
Ha cominciato lui, il volontario della focaccia. Con la sua auto raccoglieva ogni mattina, da una decina di forni amici, vassoi di focaccia per rifocillare chi lavorava tra le macerie, tra i dispersi, tra le lamiere delle auto schiantate al suolo. Una squadra senza sosta, di vigili, poliziotti, finanzieri e carabinieri, e tra loro anche numerosi volontari. Quelli della Protezione Civile, che tra l'altro sfornavano in quei giorni duemila pasti. E organizzavano gruppi anti sciacallaggio contro chi saccheggiava gli appartamenti abbandonati in fretta e furia.
E ancora i volontari delle ambulanze. E pure un drappello di psicologi che reggeva lo smarrimento e il dolore di chi stava nel centro della tragedia. Senza più moglie o figlio, senza più casa e amici.
Poi, dentro il silenzio di questo mostro accasciato e vinto, il cuore di Genova ha cominciato a darsi voce. Un cuore che pulsa anche attraverso il cibo, che fa comunità , fa tavolata condivisa, fiorita di piatti e voci. Nei sapori si mescola e si diluisce la rabbia, la desolazione.
Domenica scorsa, la comunità eritrea ha cucinato per gli sfollati di via Porro e via Fillak, (e per tutti coloro che volevano autoinvitarsi), i piatti tipici come zighinì, alliccia, scirò, in lunghe tavolate si alternavano peruviani e filippine, genovesi e cileni, sfollati e non, tra piatti di ripieni di verdure e stufati di carne, polpette e dolcini fritti. Un intreccio di storie e di storia del gusto. Sotto un cielo, fatto per metà , di un fantasma di cemento sospeso nel suo orrore.
Ma i volontari per la Genova ferita sono dotati di una fantasia sperticata. Domenica e lunedi appena trascorsi, in un salone di Cornigliano messo a disposizione da un concessionario di auto, una compagine di giovani parrucchieri, provenienti da tutta Italia, per due giorni senza interruzione ha tagliato barbe e baffi, acconciato teste femminili, con tagli, meches e quant'altro richiede aver la testa a posto. Incasso devoluto alle gente direttamente colpita dalla tragedia di Ferragosto. La bellezza che viene in soccorso di chi ha lo spavento del domani.
E non dimenticando i genovesi che hanno aperto le loro case per accogliere le persone che altro non avevano che una sistemazione in strada o comunque molto precari.
E poi oltre le donne gli uomini e i bambini, anche gli animali. I loro animali, quelli che gli sfollati dalle loro case che hanno dovuto forzatamente lasciare. I gatti soprattutto, felpati compagni di vita che d'un tratto hanno visto la vita spegnersi attorno . I volontari hanno cercato di recuperarli, fuori e dentro le case della zona rossa, portando in salvo complessivamente un centinaio di bestiole di varie razze.
"ll lavoro per portare in salvo le colonie feline, fuori dalla zona di pericolo e di possibili nuovi crolli, è stato lungo, macchinoso e estremamente delicato – racconta Veronica Venezia, presidente di Amore Vero Organizzazione di Volontariato – Coadiuvati dai colleghi di Agriambiente abbiamo spostato lentamente i punti pappa, in cui i mici forastici erano soliti nutrirsi, sempre più verso l’esterno, ai confini della zona rossa, per poi catturarli, portarli in salvo, curarli e smistarli in luoghi accoglienti e sicuri. Anche cercare nuove sistemazioni e stalli per tutti questi animali, randagi e domestici, non è stato facile; oltre a numerosi privati che si sono offerti per stalli casalinghi, ad oggi le strutture che li ospitano dandogli una nuova casa e una nuova vita sono l’Oasi dei Mici Felici ONLUS, il Canile del Monte Gazzo e l’Associazione I Gatti del Nettuno".
Infine. Lo sport in nome di Genova colpita al cuore. Non solo il grande gesto della Nazionale di Calcio, e del suo allenatore Roberto Mancini che a Genova ha vissuto e giocato per 15 anni. E ha destinato borse di studio per i bambini colpiti al cuore dalla tragedia. Ma anche la StraGenova di domenica 14 organizzata dal Secolo XIX e dall'Uisp. Sono già un migliaio i genovesi che si sono iscritti alla manifestazione di domenica prossima, la corsa si dipanerà sulla strada portuale della Superba per spingere la città a ripartire. L’evento ha il sostegno di Regione, Comune e Autorità di sistema portuale Genova-Savona. Ai numeri delle adesioni già registrate vanno sommati quelli delle tante società podistiche genovesi che hanno confermato la loro presenza alla corsa: Maratoneti Genovesi, Zena Runners, Delta Spedizioni, per citarne alcune. E correranno insieme ai genovesi tra personaggi della musica, del cabaret e dello sport che hanno raccolto l’invito a correre per la città : dagli atleti della Pro Recco a comici e cantautori genovesi.
Sulla pagina web de Il Secolo XIX tutte le info necessarie per la partecipazione