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IL PRIMO LIGURE CHE DORME SOTTO UN ALBERO


testo di Anselma Lovens

Per il giorno dedicato ai defunti anche in Liguria esistono antiche tradizioni, celebrate in diverse forme a seconda delle località, da piccole consuetudini a veri e propri riti.

Un testo interessante dove scoprire le consuetudini per la ricorrenza del 2 novembre, e non solo, è “Il cerchio del tempo” nel quale l’antropologo Paolo Giardelli ha raccolto i suoi studi sulle tradizioni piu antiche e spesso sconosciute della Liguria. Vi racconta come anticamente si usasse, e per alcuni ancora oggi, lasciare le finestre aperte per favorire la visita dei defunti e accendere lumi, in particolare nella zona di Monterosso, per permettere ai propri cari di ritrovare la strada di casa.

Altri rituali, diffusi tra i liguri della Val Polcevera, prevedevano l'alzarsi presto, riordinare la casa e preparare cibo e bevande sulla tavola e rifare i letti con lenzuola pulite per permettere ai morti di riposarsi del lungo viaggio.

Nella vigilia del 2 novembre era consuetudine consumare castagne: nel corso della veglia serale dei morti i parrocchiani andavano in chiesa ornati di collane di “ballotti”, castagne bollite infilate in fili di ginestra, che venivano mangiate durante la funzione.

Le nonne preparavano come regalo ai nipoti, una "resta", una collana fatta con filo o spago o composta di castagne bollite alternate alle mele Carle (di solito 3), oggi molto rare.

Oggi la ritualità ha preso nuove forme in tutto il mondo, e anche in Liguria.

In Europa le pratiche commemorative che più si stanno diffondendo riguardano i cosiddetti Natural Burial Grounds (NBG). Il primo è stato creato nel Regno Unito nel 1993. Il principio che guida questi luoghi è quello di avere un'area che un giorno possa essere totalmente parte del paesaggio, un luogo senza frontiere tra i vivi e i morti. Ciò che accomuna la maggior parte degli NBG è il fatto che lo spazio circostante fisico riveli l'intervento umano il meno possibile.

In Liguria è nata da 4 giovani una cooperativa, Boschi Vivi, che offre un luogo di memoria dei cari completamente immerso nella natura. Il primo bosco commemorativo in Italia si trova a Martina d’Olba, tra Sassello e Tiglieto. Il servizio di Boschi Vivi offre un'alternativa ecologica al cimitero: un albero invece che una lapide!

Attraverso una visita guidata dedicata presso il bosco, gli interessati scelgono l'albero più adatto alle proprie esigenze, ai piedi del quale verranno interrate le ceneri. Niente lapidi, candele o fiori recisi: una semplice targa affissa all’albero è l’unico decoro memoriale, del resto il bosco ha già in sé meravigliosi elementi scenografici.

Il valore aggiunto rispetto al cimitero tradizionale sta nel potenziale rasserenante della natura, mentre rispetto alla dispersione privata, si collocano le ceneri in un luogo riconoscibile di cui si ha costantemente cura e dove è possibile tornare in qualsiasi momento. La cooperativa anima il bosco attraverso eventi culturali aperti a tutti, con l’obiettivo di migliorare non solo l’esperienza del lutto ma anche la qualità della vita.

I boschi hanno un comprovato potere rasserenante e questa forza può essere utilizzata anche per alleviare il dolore di una perdita. Oggi che il primo bosco commemorativo d’Italia è avviato, le intuizioni di noi co-fondatori sono state confermate: moltissimi sono gli interessati al servizio e in pochi mesi abbiamo già avuto diverse adesioni.

Oggi il bosco non è più solo della cooperativa, ma appartiene ad una comunità sempre più ampia di famiglie che hanno scelto di custodire le ceneri nel bosco. Durante le prime cerimonie abbiamo capito che la strada intrapresa è quella giusta: molte famiglie ci ringraziano, commosse di aver trovato una soluzione che in fondo già desideravano, ma che prima non credevano possibile.

Si organizza una visita il pomeriggio del 3 novembre per conoscere il primo bosco commemorativo in Italia. La partecipazione è gratuita, basta prenotare: info@boschivivi.it - +39 345 075 3012

Vi consiglio di dare un’occhiata al sito, per saperne di più su un progetto tanto innovativo quanto radicato al nostro territorio: http://boschivivi.it/.

Dal sito è tratta la fotografia con alcuni degli ideatori dell'iniziativa mentre ispezionano un bosco. Sul sito troverete anche la testimonianza della prima famiglia che ha scelto un albero del bosco di Martina d'Olba per seppellire le ceneri di un loro caro

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