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L'ALBERO DELLA CUCCAGNA DEI SOGNI


testo di Donata Bonometti

E' strano davvero in tempi di sms e wazzappi imbattersi in un foglio scritto, a stampatello o in corsivo. Pensieri con firme recanti persino svolazzi. Calligrafie incerte altre piu compìte come se in attesa di una maestra e del suo voto a piè pagina. E' ancor piu singolare notare come la gente deponga la fretta e si metta a leggere ad uno ad uno questi biglietti. Perchè di fretta è scesa da un treno e altrettanto di fretta cerca la strada di casa soprattutto in un giorno in cui il vento gelato entra nel grande atrio, scompiglia i biglietti e i rami cui sono appesi.

Ci troviamo nella stazione di piazza Principe a Genova dove piu che mai oggi il crollo del ponte Morandi, che ha separato la città in due, fa registrare un forte aumento del via vai ferroviario. E poi è quasi Natale, iniziano ad arrivare i parenti e amici da lontano, tornano in famiglia i ragazzi che studiano o lavorano per mezza Europa, l'atrio è divertito persino, per quella folla di cose e persone dove alle valigie si uniscono i pacchetti colorati. E poi questo albero, sobrio perchè senza palline e festoni, alto fino al soffitto, presenza notevole, con la stranezza di questa fascia di biglietti di carta bianca nella parte bassa. Che ogni giorno aumentano. Un movimento spontaneo di gente di ogni età che scrive a babbo natale e all'anno nuovo, chiede speranza e mantenimento di promesse, esprime tenerezze e piu raramente impreca, perchè deluso dall'anno che se ne va.

Cosi ci siamo fermati anche noi a leggere, perchè la lettura dovunque è e si pone è una ottima operazione sentimentale ed emotiva, ci ha colpito la moltitudine di biglietti di studenti che chiedono, quasi supplicano , di poter superare un esame piuttosto che la tesi o la maturità, perchè alla fine questa generazione mai ti aspetteresti di sorprenderla mentre appiccica un biglietto ai rami di un albero di natale.

Alessia e Miriana per tutti "Anche se non sappiamo ancora il motivo per cui ci siamo iscritte all'università vorremmo chiederti per favore se potresti farci passare l'esame di matematica generale, ti ringraziamo in anticipo per questo regalo, noi crediamo in te!".

E poi qualche bimbo che fa l'elenco dei giocattoli desiderati, ci sono gli inguaribili romantici ("Caro Babbo Natale il mio unico desiderio è vedere la mia ragazza felice. Stefano") e quelli spiritosamente romantici ("Fai trovare a Claudia un marito dentista, anche carino, entro San Valentino o al massimo entro il 31 luglio") e il timido sentimentale perchè anonimo ("Vorrei che K.P. si accorgesse della mia esistenza") e gli ambientalisti che sognano il classico mondo migliore, aspirano ad avere una fattoria con tanti animali "perchè il mondo è a rischio e bisogna cambiare vita" o come Maura che ricorda che ogni anno chiede in regalo un gatto e il "gatto non arriva, ma quest'anno mi sembra di meritarmelo perchè sono diventata piu responsabile e matura".

Ci sono ripassata pochi giorni dopo, di ritorno da un viaggio in Lombardia che, come cantava Herbert Pagani, "è casa mia". Non vedevo l'ora però di ritrovare il clima rivierasco della mia terra adottiva e la vista del mare da casa. I tetti rossi bresciani mi caricano di nostalgie infantili, ma sono stati ampiamente sostituiti negli occhi e nel cuore. Ma l'alberone ferroviario, questo delizioso albero della cuccagna dei sogni, sempre piu ricco di foglietti di ogni foggia e colore, mi ha rallentato il passo. In quegli scritti c'è una umanità varia, oltre quelle poche righe si schiudono porte di casa, si illuminano giardini e aule e scrivanie, si intuiscono storie e storielle, aspirazioni e inquietudini. E' una esperienza breve ma che non lascia indifferenti.

"Caro Babbo Natale quest'anno dovrei avere il coraggio di liberarmi di un peso senza pentirmi...comunque pigiami e cioccolato sono sempre graditi" e ancora "Fai uscire dal carcere mio fratello. firmato W." Daniela e Pasquale chiedono il regalo di una casa tutta per loro, mentre il bambino Alessandro vuole un libro sul Titanic perchè dice che da grande vorrebbe andare a recuperarlo, quanto a Martina un libro su aracnidi e insetti precisando che il suo preferito è il megalodonte....Nico, cattivello, chiede come regalo la retrocessione della Juve mentre L.J. vorrebbe un gioco erotico e un uomo con cui poterlo usare. Il povero omone in rosso ha il suo daffare nell'accontentare i desideri piu reconditi e strampalati.

In alto un biglietto a stampatello e sembrerebbe con il decoro di una chiave di violino. Dove si chiede come strenna il permesso di soggiorno. Piu che un foglio appeso al ramo di un albero, sembra una lettera infilata in una bottiglia affidata al mare degli avvenimenti e della sua casualità. Traversata quella vastità si intravvede la nuova terra e val la pena di cantare.

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