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MESSA LAICA,OGNI MERCOLEDI,CON STRISCIONI


testo di Paolo Fasce

Da qualche tempo presenzio a questo incontro settimanale. Che avviene nel tardo pomeriggio sempre di mercoledi e si chiama L' Ora in Silenzio della Pace. Non tutte le settimane, invero. Lo faccio quando posso. Mi è capitato di riuscirci per due settimane di fila. Ma non più di due. In un caso, mi sono anche dato da fare per promuoverne il successo, avvenuto in un’occasione quando ho raccolto l’appello di Giampaolo Chiappini, già ricercatore al CNR, che sconsolato su un social network si chiedeva se ci si potesse sedere di fronte a certi accadimenti molto gravi. In quell’occasione si è trattato della chiusura dei porti e delle conseguenti peregrinazioni di barche di disperati. Peregrinazioni che, spesso, finiscono col naufragio e con la morte. Migliaia di persone muoiono in mare e noi ci giriamo dall’altra parte.

E’ stato un evento significativo sono venute decine di persone, qualche centinaio addirittura, ma in genere siamo in cinque o sei. Cioè, invero sono in quattro o cinque. Diventiamo cinque o sei se vado anche io. Quando ho cominciato ad andare ho fatto un conto. Non ricordo quale numero fosse, diciamo l’ottocentesima sessione.

Lo riporto qui. Siccome sono andato tre volte all’Ora in silenzio per la pace, se tutti i genovesi ci fossero andati quanto ci sono andato io, ad ogni incontro avremmo trovato: 500.000 genovesi x 3 volte / 800 sessioni = 1875 persone per sessione. Un numero notevole.

Farebbe scalpore, se ci fossero quasi duemila persone ogni settimana per marcare un tema tanto significativo. Se ne dovrebbe parlare e invece no, siamo (sono) sempre in cinque o sei. Vecchietti, per giunta. Giovani dentro, però. Vitali. Ogni settimana un volantino diverso.

Bombe atomiche sotto le nostre terga, antirazzismo e Riace, solidarietà ai profughi, il presepe reale, spese militari, guerre e guerrette che non ci toccano… Non ci toccano? Finché dura! Chi glielo fa fare? Chi ce lo fa fare? Non saprei. Forse l’imperativo categorico che impone un comportamento individuale altruistico in un contesto nel quale i soggetti collettivi sembrano afoni. E’ una messa laica. Ogni settimana. Il mercoledì alle 18.00. Sui gradini di Palazzo Ducale. A Genova.

Il lettore non si faccia impressionare: per ragioni storiche si chiama “ora in silenzio”, perché quando è nata, stavano in silenzio. Ora parliamo tra noi. Ci sinceriamo di come va la nostra reciproca vita, i figli, i nipoti, il lavoro. E il governo ladro.

PS. L'amministratore del blog si inserisce intanto per ringraziare Paolo Fasce, professore di scuola superiore e ancor prima educatore di pensiero e sentimenti anche per chi a scuola non va piu da mo, di questa testimonianza vera, diretta, persino divertente. Spiegando bene che non si tratta di quattro personaggi strani che una volta alla settimana sorreggono striscioni a vanvera, ma quale pensiero importante li sostiene.

E poi l'amministratore vi aggiunge qualche particolare della storia di questa manifestazione settimanale. Parte nel 2001, dopo l'attacco alle Torri Gemelle e lo scatenamento della guerra in Afghanistan, su iniziativa di un gruppo di pacifisti guidati da Norma Bertulacelli, insegnante elementare in pensione, ma donna sempre presente là dove si rivendicano diritti e pace, il sogno di un mondo diverso e possibile. Quelli dell'ora del silenzio c erano a protestare contro la Mostra Navale Bellica o recapitando una maxi Costituzione davanti al Distretto Militare, ricordando don Milani con canti e letture, e avendo vicino Don Andrea Gallo o Gian Maria Testa e ancora Cecilia Strada quando l'Ora della Pace ha compiuto gli anni, All'ora numero 500 o all'ora numero 700. Poca gente in occasioni come queste? Norma Bertulacelli risponde a questa domanda che tempo fa le pone Donatella Alfonso de La Repubblica nel corso di una intervista "Lo dico a titolo personale ma sono convinta che fino a poco tempo fa la gente avesse piu tempo per la politica. Adesso i giovani sono a cercarsi un lavoro e a tenerselo stretto. Mi viene in mente un verso della canzone di Fabrizio de Andrè "Loro avevano il tempo anche per la galera".

Il prossimo mercoledi potrebbe essere un primo mercoledi per tutti.

Il Coro Quattro Canti diretto da Gianni Martini insieme a l Coro Daneo sosterrà con una esibizione l'iniziativa dell'Ora della Pace. L'evento verrà ospitato nella chiesa di San Torpete sabato 12 gennaio alle ore 17 con un repertorio di brani anni 60-70 attinente ai temi della Pace

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