S-CATENATI SUL PALCOSCENICO


testo di Stefano Villa
Il nuovo spettacolo si chiama L’isola dei sogni, però a Marassi il teatro non è un sogno, è una realtà: perchè è l' unico esempio in Europa di un vero edificio teatrale costruito all’interno della cinta carceraria.
Si chiama Teatro dell’Arca ed è stato inaugurato nel 2016. Una sala da 200 posti con l’anima nel legno che riveste la facciata, fa risuonare il palcoscenico e struttura la classica graticcia, immancabile in un teatro, per i movimenti dall’alto dei fondali, delle scene e delle macchine sospese. “Realizzarlo è stato quasi un miracolo, ci siamo riusciti con fruttuose alleanze fra pubblico e privato e anche Dario Fo ci aveva aiutati molto, regalandoci diversi suoi disegni e stampe che abbiamo poi messo all’asta per raccogliere fondi” ricorda Mirella Cannata, presidente dell’associazione Teatro Necessario che d’intesa con la direzione della Casa Circondariale guida l’Arca e le attività teatrali con le persone detenute. . L’Arca è stata inaugurata nel maggio 2016, esattamente 10 anni dopo il primo spettacolo messo in scena con i detenuti di Marassi. Si intitolava Scatenati, diventato poi il nome della Compagnia che con persone recluse e attori professionisti dà vita ogni anno a nuove produzioni. In tredici anni sono stati più di 300 i detenuti protagonisti delle attività teatrali, come attori, ma anche come autori dei manifesti per le rappresentazioni e tecnici, macchinisti, fonici, addetti alle luci.
Qualcuno è anche stato inserito con borse lavoro nel montaggio e smontaggio delle scene al Teatro Nazionale di Genova, una persona dopo il carcere ha iniziato la propria attività come tecnico nell’allestimento dei concerti e segue diverse tourneé e tornato libero un attore degli Scatenati è stato poi scritturato per uno spettacolo della compagnia di Jiurj Ferrini.
“Per le persone recluse – dice Maria Milano, direttore della Casa Circondariale - essere protagoniste del teatro, veder crescere insieme il loro spettacolo, interpretare sé stessi dentro e fuori dalle parti, dentro e fuori dalle mura del carcere, è un’esperienza straordinaria di vita che alimenta anche il loro diritto di ripartire, rafforza le opportunità e libera nelle relazioni con gli altri la dignità, la responsabilità e la capacità di credere in sé stessi per affrontare il futuro”.
Allo spettacolo di quest’anno, l’Isola dei Sogni, partecipano venticinque detenuti fra attori e tecnici teatrali. Quasi tutti sono allievi dei corsi di grafica pubblicitaria dell’istituto scolastico Vittorio Emanuele II – Ruffini, attivo da vent’anni nella Casa Circondariale di Marassi e grazie ad altri finanziamenti europei (PON per le scuole) con lo stesso istituto sono stati aperti altri laboratori per la recitazione, la musica, la scenotecnica.
Con la presidente Mirella Cannata, professoressa di storia dell’arte, il direttore artistico e regista Sandro Baldacci, il responsabile amministrativo Carlo Imparato, anche lui professore, nell’associazione Teatro Necessario ci sono insegnanti, operatori culturali, artisti come il musicista Bruno Coli, il drammaturgo Fabrizio Gambineri, la scenografa Laura Benzi.
Gli spettacoli della Compagnia Scatenati diretti da Sandro Baldacci attraversano spesso le sbarre. Perché la vita teatrale è anche un ponte culturale e civile sempre più robusto fra il carcere e la città. Per questo, nell’intesa con il Teatro Nazionale di Genova, la Corte mette in scena per sei giorni, dalla prima del 9 aprile sino al 14 il nuovo spettacolo, prima della rappresentazione all’Arca di Marassi il 18 aprile.
L’Isola dei Sogni elabora in una contaminazione artistica originale e quasi magica ispirazioni da La Tempesta di Shakespeare, dalla sua traduzione in napoletano secentesco di Eduardo De Filippo e dal film La Stoffa dei Sogni di Gianfranco Cabiddu. Un postale pieno di camorristi destinati al carcere dell’Asinara imbarca segretamente anche una compagnia teatrale. Una tempesta fa però naufragare la nave e sulle coste dell’isola si ritrovano insieme attori e detenuti, senza più i documenti perduti in mare e senza possibilità di distinguersi. I camorristi minacciano il capocomico della compagnia perché dichiari al direttore del penitenziario che tutti i naufraghi sono attori. Il funzionario però non si fida e vuole mettere alla prova la capacità di recitare di tutti. Il resto lo racconta la Compagnia Scatenati e lo spettacolo (www.teatronecessariogenova.org) è tutto da vedere e gustare.
Con il Teatro Necessario la nuova sala nella Casa Circondariale di Marassi si anima sempre di più. L’associazione ha dato vita nel 2018-19 alla rassegna Voci dall’Arca aperta nell’autunno scorso da eventi musicali e dopo l’Isola dei Sogni in scena con la Compagnia Scatenati nel teatro del carcere genovese arriveranno spettacoli come fra gli altri Il Figlio della Tempesta con i detenuti della Fortezza di Volterra, La Favola Bella dal carcere di Saluzzo, l’Ernest Shackleton di Igor Chierici, Città Inferno diretta da Elena Gigliotti.
Ricordiamo che per il teatro interno al carcere Fondazione Carige e Compagnia di San Paolo hanno finanziato tutta la struttura esterna, mentre l’interno è stato allestito dalle persone detenute, formate prima nei corsi in falegnameria e scenotecnica sostenuti da fondi europei gestiti dalla Regione nel Bando Inclusi e poi seguite nel loro prezioso lavoro dall’associazione specializzata Fuoriscena. L’amministrazione penitenziaria ha finanziato gli impianti di sicurezza e antincendio e le poltroncine sono state donate dal cinema Mignon di Chiavari.