top of page

FUORI DALLE AULE, LA SCUOLA DIFFUSA


testo di Ester Manitto

La città, le sue eccellenze e le sue periferie che diventano aule, spazi e luoghi di apprendimento. È “La scuola diffusa”, attraverso percorsi educativi, esplorativi, che siano occasione concreta di aggregazione e di scambio, per trasformare nel più efficace dei modi, attraverso piccole azioni socio culturali, la percezione della città e del paesaggio.

“La scuola diffusa” è un progetto pilota, un nuovo modello di scuola prevalentemente fuori dalle aule, perché l’apprendimento permanente è la vera risorsa, perché non bisognerebbe mai cessare di aver desiderio di imparare, la città dovrebbe offrirsi proprio come una scuola a cielo aperto per tutti, sempre: come una grande piazza dove conoscersi e insieme fare un percorso verso il senso profondo di sentirsi cittadini del mondo. Partendo dalla città dove si vive, dove i luoghi diventano fondamentalmente un pretesto per veicolare qualità, bellezza e relazioni.

Vi racconterò così come sia formativo entrare in contatto con progettisti di studi di progettazione, con fondazioni di design, con aziende che rappresentano le eccellenze del nostro paese, con luoghi ameni il tutto a Milano e dintorni, ma anche come lo sia parlare con Pasquale l’ultimo tostatore di semi di Arzano a Napoli, o con suor Edoarda dell’asilo di Scampia, e ancora con la preside delle medie Rosalba Rotondo sempre a Scampia, come con tutte queste esperienze vissute con i miei studenti, io abbia capito, che un altro mondo è possibile...

Ora più che mai la scuola deve prendere consapevolezza che deve trasformarsi in un mondo che negli ultimi 25 anni è totalmente mutato, mentre il più delle volte la scuola interagisce con studenti e adulti in modo incongruo rispetto a quello che il mondo contemporaneo richiede. Valutare gli studenti attraverso l’uso dei voti può annientare la capacità degli allievi a responsabilizzarsi, le eccessive parcellizzazioni delle materie creano conflitti rispetto a una visione d’insieme che invece andrebbe messa al centro della didattica.

La scuola bottega di A G Fronzoni è il laboratorio dove nel 1987, per alcuni anni, sono entrata in contatto col metodo didattico che il maestro attuava parallelamente all’insegnamento all’Istituto Statale d’arte di Monza e alla professione di designer. Dalla sua didattica, per molti versi ancora innovativa, ho attinto un approccio diverso con i miei allievi, cercando di essere creativa. Dalla bottega di A G Fronzoni si usciva spesso per incontrare realtà extra scolastiche, le visite agli studi del visionario Bruno Munari, del fotografo Gianni Berengo Gardin, dell’architetto Leonardo Mosso, del modellista Giovanni Sacchi, del fotografo Aldo Ballo (eccetera) erano vere e proprie occasioni di apprendimento diretto, così come la partecipazione a concorsi, eventi, viaggi, dibattiti, spettacoli teatrali ed esposizioni, ma senza mai perdere di vista la realizzazione del nostro portfolio.

Quindi, il principale obbiettivo era stimolare la nostra curiosità perché stava a noi proseguire il percorso.

A G Fronzoni morì nel 2002, nel 2011 decisi di scrivere la mia testimonianza di allieva di questo grande maestro che ha segnato in modo indelebile, non solo il mondo del visual design, e del progetto in generale ma soprattutto ha tracciato una filosofia di vita tanto da essere considerato il “padre” del minimalismo. Nel libro racconto come dei giovani possano orientarsi grazie a un mentore che imposta la sostanza del loro fare senza sovrastrutture determinate da competizione, assegnazione di voti, esami, interrogazioni, cattedre.Con “La scuola diffusa”, che pratico nella scuola Naba a Milano, intendo far incontrare studenti ed eccellenze del mondo del visual design, del design in generale, dell’arte, dell’architettura, dell’editoria per generare connessioni.

Milano, capitale del design della moda, è il centro di raccolta intellettuale di migliaia di studenti. Alcuni di loro hanno partecipato agli itinerari de "La scuola diffusa", che non sono semplici visite guidate, ma scambi di informazioni ed esperienze per sviluppare progetti prevalentemente sulla città.Così si dà vita a gruppi di lavoro che possano interfacciarsi nella scoperta della città. Per esempio una mappatura dei luoghi accessibili ai portatori di handicap fisici è utile a tutti perché a tutti può capitare di doversi muovere con le stampelle oppure di portare un neonato sul passeggino. E ancora occuparsi della comunicazione visiva di una scuola straordinaria come La casa del sole che si trova nell’ex parco trotter in zona NoLo, scuola che ha una storia unica perché nasce nel 1925 come centro elioterapico per bambini che vivevano in case poco salubri, gracili, rachitici e a rischio tbc. Scuola che nel dopoguerra è diventata un’eccellenza studiata da pedagogisti d'oltreoceano e dove ancora oggi si pratica integrazione. Gli studenti della scuola Naba sono chiamati a sviluppare un progetto concreto per la città e allo stesso tempo mettono in pratica le loro competenze. Inoltre creare itinerari culturali trasversali, fuori dalle consuete traiettorie didattiche, può essere una vera sfida alle solitudini cittadine che anche gli studenti (specie se stranieri e fuori sede) devono affrontare.

Ma l’intenzione de "La scuola diffusa" offre esiti positivi e significativi anche nei quartieri del centro storico di Napoli, a Scampia, ad Arzano, a Ischia, realtà completamente differenti da Milano. Grazie all’ente Consvip, che tra le varie attività promuove anche corsi per il recupero da abbandono scolastico, ho portato “La scuola diffusa” in quei territori così lontani dalla metropoli lombarda. Ho imparato molto da questa esperienza. Fa riflettere profondamente trovarsi ad Arzano, a Scampia o nei vicoli di Napoli, guidati da studenti del posto, camminare sulle strade e comprendere di essere un gruppo di studenti che si avventura per cercare di capire: da dove arriviamo, dove siamo e dove desideriamo andare.

L'amministratore del blog vuole citare al proposito la Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano, dove Ester Manitto pratica da alcuni anni La scuola diffusa e l’Ente Consvip di Napoli che ha chiesto a Manitto di tenere un corso a maggio 2019 nell’ambito del Corso IEPF Operatore dell’abbigliamento. Consvip è centro di formazione con sede a Napoli www.consvip.org

Il libro della professoressa Ester Manitto che si intitola "A lezione con A G Fronzoni. Dalla didattica alla progettazione, alla didattica di uno stile di vita" www.alezioneconagfronzoni.it verrà presentato giovedì 30 maggio alla libreria Ubik di Savona in corso Italia alle ore 18.

ARCHIVE
RECENT POSTS
SEARCH BY TAGS
bottom of page