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UN BOUQUET DI ERBE FIORITE CON IL COVID

testo di Donata Bonometti

Abbiamo gia parlato in questo blog delle piante da marciapiede, i fiori da spartitraffico, che, nelle settimane di chiusura da covid, senza passaggio, con l'inquinamento in ribasso, abbiamo viste fiorire per le strade come se avessero radici nei giardini del re.

In un angolo cementato del marciapiede, vicino all'Albergo dei Poveri, ho visto crescere giorno dopo giorno un fiore elegantissimo, che si è replicato attorno, con un ciuffo di simil pistilli lilla a formare una sorta di batuffolo. Meglio di me ve lo spiega il disegno qua sopra. Fiore leggero, pronto a farsi spampanare dal vento, eppure un combattente della vita, una Trachelium Coeruleum, pianta avventizia, spontanea nell'Europa Occidentale che addirittura prolifera sulle pareti esterne della chiesa di Santiago de Compostela.

Cosi ci racconta Mario Calbi appassionato botanico, con un passato di assessore ai servizi sociali del Comune di Genova e un presente di partecipazione dentro "Oltre il Giardino" un circolo di studi ligure che fa germinare idee sulla qualità dei servizi alla persona.

Mario Calbi, in quei giorni di quarantena in cui gli era permesso recarsi al mercato, ha cominciato ad osservare, con l'acume e la passione che gli è propria, quel che i marciapiedi e gli interstizi delle pietre lasciavano nascere in liberta.

A maggior ragione con una forte riduzione della presenza umana anche se di piante abituate a tutto si tratta,

dalla pisciatina del cane al calpestio, dai diserbanti, alle piogge acide. Mario Calbi le ha raccolte e disegnate ed i ritratti colorati di queste piante, simbolo della spontaneità, sono diventate un libro dal titolo "Piante di strada. Erbario di Genova tra mura creuze e marciapiedi" I disegni commentano la descrizione delle erbe. "Il loro essere poco intriganti me le ha rese piu intriganti". Fa dire a Calbi la sua attenzione alle cose e alle persone umili. Un libro ricco di racconti e di dettagli. Erbacce d'accordo, eppure così ben vestite, dal viola rosa della malva al giallino del ranuncolo bulboso, dal blu dell'erba cornetta al verde brillante delle felci o del finocchio di mare. Alcune sono commestibili ma non ci viene voglia di farne una frittata bensì un bouquet, che Calbi ha sicuramente composto nelle sue passeggiate urbane. Ripercorrendo anche una passione che risale al tempo dei suoi genitori che gliel' hanno trasmessa e si protrae negli anni in cui era assessore comunale perchè i fiori gli servivano "per mettere la testa altrove". Fino ai tempi odierni in cui Calbi tiene, in diverse associazioni, lezioni teoriche per poi portare i suoi alunni (di ogni età, si intende) alla verifica nei prati che fanno da corona alla città.

"Le piante di strada sono cosmopolite, vengono e vanno da tutto il mondo, come la mimosa che arriva nel 700 dall'Australia all'amaranto, parente della quinoa, che le popolazioni del Centro America, durante i loro riti, mischiavano al sangue, o la cespica karvinskiana giunta dall America latina e che ha trovato nella nostra città un luogo di libertà, o il grespino proveniente dalle Canarie oggi uno dei piu apprezzati ingredienti del prebuggiun" osserva Mario Calbi . E aggiunge " questo mondo nuovo ce lo troviamo in città, lungo le strade di Tunisi come di Genova, nelle fessure dell'asfalto, sui greti dei torrenti, nei giardinetti non curati da nessuno. Per me le piante di strada sono le piu belle, mi faccio colpire dalle forme, dai colori, come gli insetti del resto. Erbe che mandano in giro decine di migliaia di discendenti, una vita che ci vive intorno e nel sottosuolo, nel microbioma, ricchissimo di specie animali. Producono carboidrati grazie all'energia solare, scartando l'ossigeno che noi respiriamo, nutrono così insetti e suolo".

Ogni pianta descritta nel libro è una micro-storia. Le meravigliose cascate dei fiori di cappero che adornano i nostri muri le dobbiamo alle lucertole che trasportano i semi al riparo negli interstizi, il brancalupo ha ispirato gli antichi greci e romani per la decorazione dei capitelli, ed è una pianta entomofila ovvero impollinata dagli insetti, la vetriola comune o parietaria era anticamente utilizzata nella preparazione di loschi liquori fermentati, cosi come il giusquiamo bianco era un erba ad uso di streghe e ladri, una delle piante piu velenose"


Il libro, che Mario Calbi ha scritto insieme all' ecologa Mariasole Calbi, è edito da Tuss Edizioni, lo trovate su internet, ma anche nel negozio Paccottiglia di Canneto il Lungo e nella libreria L'amico Ritrovato di via Luccoli a Genova. L'autore lo presenterà alla Biblioteca Lercari in Villa Imperiale il 7 aprile alle ore 17. Le piante, i loro disegni, le loro storie le trovate anche sul sito del Museo Doria di Genova. Ingresso gratuito con green pass prenotando allo 010505890


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