COME ABITARE DENTRO UNA TAVOLOZZA

testo di Donata Bonometti
Siete per caso villeggianti al mare sulla costa savonese? Le giornate grigie vi buttano addosso uno spleen che non basta il salmastro a diradare? Allora vi invitiamo a darvi all'arte e a salire sulla collina di Albissola Marina in località Bruciati. Incontrerete la vita intensa, brillante, sbilenca, geniale di un artista danese che nel 1957 si trasferi li, trasformando la sua casa, le stanze, il giardino, la cucina, il bagno, il selciato in una costante, diffusa espressione della sua creatività .
Si chiamava Asger Jorn (1914-1973)arrivò ad Albisola con la compagna Matie e i quattro bambini: Olga, Martha, Ole e Bodil. La casa della famiglia Jorn divenne caleidoscopica tavolozza di pennellate che avvolgono ceramiche, utensili, aiuole, pareti, tavoli, sedie davanzali, la vasca dell'acqua piovana, il bidet....La natura ha uno spazio privilegiato, il terreno è coltivato e abitato da moltissimi animali; le arti e l’architettura si fondono in modo inscindibile, comprendendo conchiglie, concrezioni organiche, scultura in ceramica, pittura e materiale di reimpiego di svariata provenienza. Una giocosità rinnovabile in ogni pezzo della casa e del giardino.
Raccontiamo brevemente chi era questo artista, che si afferma nell' Academie di Lèger a Parigi, influenzato da Miro, Kandisnky, Ensor, Klee, quindi fondatore del movimento CoBra nel 1948 insieme ad Appel, Constant, Corneille, e in seguito del Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginifica (la sua per esempio...) nel 1951.
Jorn era stato invitato da Enrico Baj e Sergio Dangelo (Movimento Arte Nucleare) perché il contesto intellettuale e umano di Albisola, insieme al clima mite del Mediterraneo, avrebbero potuto giovare alla sua salute e alla sua precarietà economica. Jorn scrive al pittore nucleare Enrico Baj: “Ignoro a quanti chilometri si trovi Albissola da Milano. Ma credo sia proprio quello che ci serve, purché non ci siano troppi turisti, che non si tratti di un contesto mondano, e infine se sia possibile trovare una dimora a buon mercato. Esistono in Italia delle case mezze in rovina come in Francia, vale a dire abbandonate? Può darsi sia impossibile e che ci si debba costruire qualcosa da soli. Sarebbe un po’ dura se non ci fosse proprio niente”.
Invece c'è. Quella casa diventa un’opera d’arte in divenire. Jorn interviene su strutture preesistenti durante tutta la sua permanenza tra la fine degli anni Cinquanta e il 1973, anno della sua morte. L’antico quartiere dei Bruciati era un insieme di terre, ben coltivate e collegate al mare da una delle più antiche vie di Albisola. Qui visse fino all’età di nove anni Francesco Della Rovere (Papa Sisto IV nel 1471) e nacque Giuliano Della Rovere (Papa Giulio II nel 1503). I due edifici che diventarono la casa e lo studio di Asger Jorn risalgono proprio all’epoca dei due papi, ed alcuni elementi architettonici di pregio lasciano ipotizzare che appartenessero alla famiglia Della Rovere.
Insomma chi raggiunge la sommità di questa collina ed entra in questo podere incontra stratificazioni di storia, prima di farsi travolgere dalla banderuola di colori . Albisola era, negli anni Cinquanta, la capitale della ceramica, che raccoglieva le origini di questi manufatti dal 1400 con decine di fornaci già nel 1500. Nel 1700 si arrivano a produrre 25 milioni di pezzi, dando il via all'esportazione in America. Dopo la seconda guerra vi convergono le personalità del panorama artistico nazionale e internazionale in stretta simbiosi con i ceramisti sul territorio e le loro prestigiose fabbriche, e Jorn diventa un catalizzatore di tutte queste rivoluzionarie esperienze.
Concepiva l’arte e l’architettura come un insieme organico di spazio, forme, colori spontanei, liberi e vivaci in grado di migliorare la vita delle persone e della comunità. Agli angoli del giardino, sui muretti, e all’esterno delle porte Jorn posizionò sculture antropomorfe: per proteggere la casa ed armonizzare le energie della natura con quelle umane. Creò per sé e per la sua famiglia un’architettura spontanea, conglomerato di pittura, scultura, arti applicate e decorative, in continuità con le forme e le tinte del paesaggio. Per questo ogni parte dei muretti, dei pavimenti e degli edifici contiene tracce di interventi artistici, realizzati, come si è detto, spesso con materiali e oggetti di recupero: scarti di lavorazione del vetro, del marmo, delle fornaci, piastrelle, pietre di fiume, vasi antichi e, naturalmente, piatti e sculture di Jorn e di suoi amici . Questa casa era il luogo di incontri conviviali e di relax con gli amici, ed erano uno studio, un laboratorio senza porte.
Ci soffermiamo sulla storia anche umana e solidale che ha abitato su questa collina. Con l'aiuto dell'amico albisolese Umberto Gambetta ( detto Berto), che era un abile operaio Jorn trasformò questo luogo, che era in stato di completo abbandono nonostante le sue nobili origini, nello spazio meraviglioso che è. Berto si occupò della ristrutturazione dell'edificio, dell'installazione delle opere d'arte, spianò il terreno attorno, costruì i muretti di contenimento per le terrazze da coltivare, mantenne l’orto, il frutteto e la vigna. Un fratello, un complice. Un entusiasta. Un artista lui stesso.
Prima di morire, Asger Jorn donò al Comune di Albissola Marina la casa-giardino e le opere d'arte che custodiva, un gesto di gratitudine verso l'accoglienza, perché venisse realizzato un museo. Una clausola del lascito prevedeva tuttavia che Berto e la moglie Teresa avessero il diritto esclusivo di uso gratuito della casa e del giardino.
Solo alla fine degli anni Novanta comincia la trasformazione da abitazione privata a sede museale con parco pubblico, luogo continuo di riflessione e ricerca sulle arti e spazio culturale internazionale. All'inizio degli anni 2000 il Comune di Albissola Marina avviò il restauro dell'intero complesso. Nel 2014, anno del centenario della nascita dell'artista, è stata aperta al pubblico la Casa Museo Jorn.
La casa si trova in via Gabriele D'annunzio 6 al Albissola Marina ed è gestita dall' associazione che potete contattare con la mail amicidicasajorn@gmail.com o al numero di cell 3331700316
Questo scritto è comparso in prima battuta sul sito foglieviaggi.cloud , un magazine online che sembrerebbe solo di turismo ma non lo è. Comunque vi conviene consultarlo, soprattutto se in voi c'è desiderio urgente di conoscere pezzi di mondo, lontani e vicini. Con una storia non ordinaria.