"DIMMI CHI SEI" NELLA BOTTEGA DELL'ANIMA

testo di Stefano Villa
La porta a vetri del 94 rosso in via della Maddalena nel centro storico genovese si apre su un locale minuscolo, ma dai colori vivaci, in arancione e giallo, caldi come la sua accoglienza a chiunque abbia voglia o bisogno di farsi ascoltare. Si chiama Bottega dell’Anima, è un’associazione di volontari che in quello spazio occupato per tanti anni da una pescheria hanno sviluppato anche straordinarie capacità di pescare le voci di chi troppo spesso altrimenti sarebbe rimasto nel silenzio. “Ci rivolgiamo a tutti, senza distinzioni di genere o età, offriamo la possibilità di esprimere bisogni, dubbi, problemi, ma anche la voglia di essere ascoltati e considerati” dice Santa Bellomia, fra le fondatrici dell’associazione che ha la supervisione di Francesco Pivetta ed è presieduta da Michele Corioni. Tra i volontari e le volontarie le competenze, dai counselor agli insegnanti, dagli operatori sociali ai filosofi, sono tante e diverse come le persone che si rivolgono alla Bottega dell’Anima. “Ad esempio persone senza dimora appena arrivate in città che non sanno dove andare, persone sofferenti per una dipendenza, ma anche giovani disorientati nei primi approcci con l’università, ragazze e ragazzi confusi nel loro orientamento sessuale, vicini del quartiere per parlare un po’, donne nella prostituzione, vittime o meno della tratta e ogni giorno è diverso”.
Dal lunedì al venerdì la Bottega è aperta dalle 10 alle 12.30 come sportello e presidio sul territorio per le prime informazioni, per esempio dove mangiare, fare una doccia, dormire, supporto per le pratiche dell’assistenza sociale, contatti con la rete dei servizi e dei professionisti con i quali l’associazione è collegata, appuntamenti per i colloqui individuali in cui “l’ascolto non ha un tempo predeterminato ed è sempre integrale”. I servizi territoriali svolgono funzioni essenziali e irrinunciabili, molto spesso però non hanno più spazio per l’ascolto e “a volte le persone arrivano alla Bottega dell’Anima su consiglio degli stessi servizi pubblici con cui collaboriamo”.
Ascoltare per offrire un po’ di benessere alle persone, non per scandagliarne direttamente il malessere “perché spesso sull’approccio psicologico pesano ancora stigmi estremamente rigidi, ma possiamo indirizzare chi desidera un aiuto più profondo ai professionisti della nostra rete”. I pomeriggi alla Bottega dell’Anima sono dedicati ai colloqui individuali, per esempio con persone separate da poco che non sanno come comportarsi con i figli, giovani che si sentono confusi nell’orientamento sessuale e cercano percorsi che li aiutino a comprendere l’interezza del proprio sé, ragazzi e ragazze che vivono con difficoltà l’inizio degli studi universitari, fra i bisogni di trovare propri metodi e tempi per lo studio e di esplorare nuove amicizie e relazioni. “Sono temi molto sentiti – dice Michele Corioni – e cruciali nel passaggio all’età adulta sul quale anche le difficoltà, le distanze e i timori della pandemia pesano drammaticamente”.
La Bottega dell’Anima è l’erede di una precedente esperienza avviata da un gruppo di operatrici sociali delle unità di strada e pensata inizialmente per le vittime della tratta. La sede, però, al terzo piano di un palazzo in un appartamento dove operavano anche altre realtà, non incoraggiava ad avvicinarsi persone che non possono e non vogliono esporsi. Serviva un luogo più vicino alla strada, più immediato, con un affitto sostenibile per i volontari e fuori da ogni opacità dei mercati paralleli. L’occasione è arrivata alla Maddalena “con costi di locazione ridotti e un contratto trasparente con la proprietaria, commerciante della zona molto onesta e conosciuta”. Poi con un gruppo di quattro operatrici sociali e altre persone, unite dalle stesse idee, è cominciata “questa esperienza di accoglienza e resistenza agli stereotipi sociali e culturali”. All’inizio guardata con un po’ di incertezza ed estraneità, “ci chiedevano anche cosa vendevamo, se facevamo le unghie o trattamenti estetici” sorride Bellomia, ma ben presto accolta e sostenuta dal quartiere. Il titolare di una storica rosticceria vicina “è il nostro primo sponsor e ogni tanto ci indirizza qualcuno, un giovane fornaio tunisino aveva portato come benvenuto le sue pagnotte ancora calde e poi se aveva bisogno veniva a farsi spiegare le bollette”.
L’ascolto della Bottega pesca anche storie quasi magiche, come quella, racconta Michele Corioni “di un signore olandese che entrò qui un giorno di temporali. Disse in inglese che aveva conosciuto una donna a Genova, si erano innamorati e poi sposati. Erano stati felici, ma pochi mesi prima lei era morta e ora si sentiva distrutto. Aveva provato a tornare a Genova dove si erano conosciuti, ma rivedere la città lo aveva riempito ancora più di dolore. Parlò e l’ascoltammo a lungo, alla fine chiese i nostri numeri e l’indirizzo di posta elettronica, sorrise e ci salutò. Qualche tempo dopo scrisse che era tornato a casa e ci ringraziava perché l’avevamo fatto sentire accolto e questo gli aveva dato la forza di cercare di nuovo un po’ di serenità.” Alla Bottega si sono incrociate – e continuano a farlo – anche le anime di molte attività e gruppi diversi. Agli inizi due avvocate hanno dato supporto legale, prima che si consolidasse a Genova la preziosa esperienza degli Avvocati di Strada ai quali l’associazione indirizza le richieste di aiuto e consulenze giuridiche.
Per anni la Bottega è stata un riferimento anche per il Comitato dei diritti civili delle donne prostitute, la piattaforma Refugees Welcome per l’accoglienza e l’inclusione dei rifugiati e dei migranti minori non accompagnati vi ha tenuto incontri e sempre alla Bottega si riunisce un gruppo informale di persone nigeriane che “in cambio dello spazio per le riunioni fanno volontariato come sportello per i migranti”. Anche quando le giornate, come cantava De Andrè, sono “furibonde” la Bottega dell’Anima resta aperta, piccolo porto sicuro che piacerebbe anche a Faber per le sue “Anime salve in terra e in mare”.
La Bottega dell’Anima si può contattare anche con una mail all’indirizzo labottegadell’anima@gmail.com o telefonando allo 3462127867