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QUANDO L'OMOSESSUALITA' ERA UNA MALATTIA DA "RIPARARE"


testo di Donatella Siringo

Tutto ha inizio nella città di Sanremo, per poi estendersi molto al di là di quei confini geografici.

Era il 5 aprile 1972 quando un gruppo di militanti del neonato F.U.O.R.I. (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) inscenava una protesta. Travestiti da psichiatri, inserendosi tra gli iscritti, irruppero nel “Congresso Internazionale di Sessuologia" che trattava di "comportamenti devianti della sessualità umana”, organizzato negli spazi del Casinò di Sanremo dal Centro Italiano di Sessuologia.

I contenuti di questo congresso proponevano un approccio alla sessualità omolesbobitransfobico; di fatto alcuni comportamenti umani erano indicati come devianti e patologici: infatti era dato spazio alle cosiddette “terapie riparative”, ovvero una serie di procedure psicologiche e psichiatriche credute capaci di debellare l’omosessualità. I partecipanti alla protesta si alternarono al microfono invitando gli psichiatri presenti a “curarsi” e a "ripararsi" a loro volta...affermando la libertà della propria identità, da accettare come tale.

Un gesto dirompente, l'inizio di una rivoluzione.

Da questo evento, infatti, scaturisce un interesse per un confronto sul tema e le rivendicazioni hanno ripercussioni anche sul mondo scientifico che si trova spinto a rivedere le proprie teorie riguardo l'omosessualità.

Nel 1974 l’omosessualità viene eliminata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali pubblicato dall'American Psychiatric Association , e nel 1990, anche l’Organizzazione Mondiale della Salute decide di depennare l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. L'incongruenza di genere, anch’essa catalogata fra i disturbi mentali, verrà non piu considerata patologia dall’ OMS nel giugno 2018. Due grandi conquiste.

Questo il retroterra dal quale nasce l’idea di organizzare quest’anno, esattamente cinquant’anni dopo, un “controconvegno” che risponda storicamente ai pregiudizi dell’epoca. Il 5 aprile 2022 torneremo al Teatro del Casinò di Sanremo con esperti del mondo della psicologia, della sessuologia, della sociologia e dell’attivismo LGBT+ per fare il punto, a partire da quell’evento storico, sull’evoluzione che le diverse discipline scientifiche (sessuologia, psicologia, sociologia e medicina) hanno messo in atto in questi cinquant' anni, anche grazie al contributo del movimento LGBT+. E per illustrare i cambiamenti sociali e culturali che ancora oggi stiamo attraversando. Un convegno organizzato insieme con quello stesso Centro Italiano di Sessuologia che scatenò la protesta dei militanti. Dopo 50 anni, dunque, non siamo più su posizioni opposte. Ma insieme. La terza grande conquista.

Il movimento LGBT+ in Italia ottenne, a Sanremo, il suo primo momento di visibilità. La celebrazione di quell' evento è di estrema rilevanza culturale e sociale, perché si propone di ribadire ciò che, lungo queste cinque decadi di lotte per i diritti civili, è stato riconosciuto a livello scientifico e culturale, ma non ancora adeguatamente integrato dalle istituzioni e dalle agenzie educative e da alcune aree delle società: gli orientamenti sessuali, le identità di genere, i comportamenti affettivo-sessuali delle persone LGBT+, sono varianti della realtà umana,

provviste di dignità. Per questo vanno rispettate e vanno garantite loro pari opportunità e possibilità.


Il 5 aprile p.v. dalle 10:00 alle 17:00, il convegno, organizzato da Agedo Nazionale e Coordinamento Liguria Rainbow, si articolerà in tavole rotonde e discussioni con attivisti, psichiatri, psicoterapeuti, filosofi, sociologi, formatori, giornalisti.


Per informazioni scrivere a: cinqueaprile72@gmail.com Per prenotazioni: https://forms.gle/LB7dBzGLbVHuxBiU7


A seguire dal 27 maggio al 10 luglio a Genova presso “Primo Piano di Palazzo Grillo”, Vico alla Chiesa delle Vigne, 18 R, un gruppo di curatori (Carlo Antonelli, Anna Daneri, Marco Fiorello, Francesco Urbano Ragazzi) mette in mostra la portata rivoluzionaria di quella giornata, attraverso documenti storici e opere d’arte realizzate per l’occasione.


L'amministratore del blog interviene chiedendo a Donatella Siringo, che è la presidente di Agedo Genova OdV, se è in aumento la richiesta di aiuto. (Agedo è costituita da genitori, parenti amiche e amici di persone omosessuali, bisessuali e transgender che si impegnano per l’affermazione dei loro diritti civili e per l’affermazione del diritto all’identità personale. E' un’associazione nazionale con 31 articolazioni territoriali e supporta i genitori nel percorso di coming out dei figli) La risposta è che il numero di genitori che si rivolge all'Agedo è sempre alto (più di una ventina in Liguria negli ultimi due anni) ma non più per affrontare l'omosessualità del/la figlio/a, affermata e risolta spesso in un confronto famigliare, ma per adolescenti che si dichiarano transgender cioè sentono di appartenere ad un genere diverso da quello assegnato loro alla nascita o non si riconoscono all’interno del binarismo di genere. Sono per lo più giovani dai 12 ai 17 anni e le famiglie, turbate ed impreparate, cercano supporto, sostegno e informazioni. Agedo interviene con la sua esperienza e la sua accoglienza.

Per contattare Agedo Genova scrivere a agedo.genova@gmail.com.

Il Coordinamento Liguria Rainbow è una rete di associazioni e singole persone che dal 2014 a Genova e in Liguria hanno sentito la necessità di confrontarsi sui temi legati ai diritti civili, al contrasto di sessismo e omolesbobitransfobia. A Genova nel 2021 il Coordinamento Liguria

Rainbow ha inaugurato il RainbowLAB – la casa del Liguria Pride, un luogo di visibilità LGBT+ aperto a tutta la cittadinanza.


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