TRA LE ANTICHE FORNACI, NELLA TERRA DELLA CERAMICA

testo di Nanni Basso
Sa di antico la Fornace Alba Docilia, nel centro storico di Albissola Marina. Ed è come uno scrigno che contiene tanti tesori. A partire dai tre forni ottocenteschi per cuocere la ceramica, non più in uso, ma assolutamente ben conservati e che rappresentano il miglior biglietto di presentazione. A far rivivere la struttura, cinque anni fa, è stata l’associazione ‘La Fornace", creata da un gruppo di amici che si sono messi insieme cogliendo al volo la proposta dell’Amministrazione comunale, dopo i secoli in cui era stata fabbrica (c’è un atto notarile del 1641 che ne testimonia la piena attività) e gli anni della gestione della Fondazione Passaré, seguiti da quelli in cui era rimasta chiusa.
Dal 2016 a oggi l’unico ostacolo è stata l’emergenza coronavirus. Fino ad allora, mostre senza soluzione di continuità, a cadenza mensile o bimestrale, privilegiando la ceramica, che è nel dna degli albisolesi, e i suoi artigiani e artisti. Tutto e sempre gratis. Nessuna quota di partecipazione per le opere esposte, anche perché tutti i soci, che garantiscono le aperture e un po’ di spiegazioni su ciò che c’è da vedere, sono assolutamente volontari. Attualmente, prorogata nel tempo, è in corso la mostra ‘CerAmiche d’Albisola’, dedicata alle opere delle donne albisolesi che, artiste o artigiane, operano nelle fabbriche di ceramica.
Accanto ai tre forni storici, le vasche chiamate ‘terrai’ e le ‘murate’ (in dialetto ‘mué’), dove veniva lavorata e affinata la terra, recuperata nell’antichità direttamente sul territorio: nell’insieme, un piccolo museo sulla lavorazione della creta. A cui si affianca, in una sala completamente dedicata, la mostra permanente sulla storia dei ‘Macachi’, le tipiche statuine del presepe tradizionale albisolese.
Ma le mostre sono solo una parte dell’attività. Una delle iniziative di cui i soci vanno più orgogliosi si chiama ‘Inuetta’ (un’oretta) ed è stata ideata da Enrica Noceto, presidente dell’associazione. Tutto era nato nella primavera del 2017. Lei aveva coinvolto un gruppetto di persone, che al giovedì pomeriggio si dava appuntamento in Fornace con un unico obiettivo: parlare in dialetto. Nessuna ‘scaletta’, con l’unico impegno di riproporre per un’oretta una lingua sempre più a rischio estinzione. c’era, in chi ci ha creduto fin da subito, la gioia di poter usare il dialetto nei propri dialoghi, cercando il significato di parole antiche, leggendo poesie o proverbi, rilanciando filastrocche. Un modo per fare, senza troppe pretese, un bel tuffo nel passato.
All’inizio i presenti, quasi tutte donne, erano quattro o cinque, ma in poche settimane si sono moltiplicati, fino ad arrivare stabilente quasi a quota 30. Un successo che si è consolidato mese dopo mese, fino a diventare un appuntamento fisso, e soprattutto atteso. “Se vedemmu zoggia (ci vediamo giovedì)”, ha fatto per tre anni da passaparola e quasi da certificazione di identità del gruppo, sempre più forte e coeso. A bloccare l’attività, a marzo 2020 è stato lo stop agli incontri imposto dalla pandemia, ma oggi c’è una gran voglia di ricominciare appena possibile.
Molte delle socie sono over 80 e sono orgogliosamente fiere della loro età, che non frena minimamente la voglia di fare. Tanto che, dopo altre iniziative di qualità (scrittura di testi e poesie, spettacoli) portate avanti negli anni, nell’autunno 2020 hanno accettato con entusiasmo e grande autoironia di mettersi in gioco come modelle delle foto del ‘Lunaiu di Inuetta’, realizzato dalla presidente. Centinaia di copie, un exploit clamoroso.

E’ anche altro ancora il contenitore Fornace. Tra i soci, che in tutto sono una sessantina, un gruppo ha aderito ai corsi denominati ‘Chiacchiere in inglese’, coordinati dal professor Paolo De Luca, ex insegnante di liceo: un’occasione per approfondire quella lingua giocando. E un’altra attività consolidata è ‘Ad alta voce’, corso di lettura guidato dall’attore e doppiatore Lello Ceravolo, che ha già prodotto due spettacoli. Mentre, nel corso degli anni si è intensificata la proposta di ‘Incontri in Fornace’, serate a tema dedicate a vari argomenti (arte, cultura, sport, personaggi) a forte caratterizzazione locale. Con uno spazio sempre più ampio riservato ai libri e ai loro autori.
In sintesi, una gran voglia di fare e di partecipare; occasioni per dare concretezza a idee, in qualche caso sogni che, con l’impegno di tutti, diventano realizzabili.
Per contatti, e per visitare le mostre: lafornacealbissola@gmail.com