UN PORTALE DIVENTA LA PIAZZA DELLE ASSOCIAZIONI

testo di Donata Bonometti
Sampierdarena, per chi mi legge lontano da Genova, è una popolosa città di 40 mila abitanti nella città. Nei porticati monumentali di via Cantore con lo splendore dei mosaici sotto i piedi, resistono ancora negozi storici, il trionfo delle pasticcerie, la profumeria, le boutique con abiti e calzature di firma, la ceramista, i bouquet di fiori, la cioccolateria e via dicendo e piu in là il cinema d'essai. Io ricordo ancora il tempo degli spaghetti profumati di mare della Maria a ridosso della Lanterna e il farinotto.
E ancora. Le ville seicentesche traccia della bellezza che era questa zona di Genova con l'affaccio sul mare delle dimore nobiliari. I parchi, le dolci salite verso il Belvedere e il Promontorio. Dal centro ti spostavi, e ti sposti, a Sampierdarena per lo shopping, per la piacevolezza di una serata, al Teatro Modena per esempio, o nei ristoranti di storica rinomanza. Sopra la Torre del Mangia, che non è piu quello di un tempo, c'è un Bernardo Strozzi sconosciuto ai piu che aspetta di uscire dall'anonimato. Ma questa è un'altra storia, tuttavia significativa di un epopea del quartiere.
Che negli anni ha cambiato pelle, anche abitanti, rivoluzione sociale e urbana non da poco. La sequela malinconica di via Buranello con le saracinesche dei negozi sprangate, i lenzuoli di protesta contro l'inquinamento di Lungomare Canepa, quel ascensore costato 4 milioni e che ancora non collega con Villa Scassi. La Villa Fortezza abbandonata a se stessa. Stefano D'Oria raccontando le ferite del quartiere commenta "Sampierdarena è diventata lo svincolo autostradale di Genova e di tutta la Liguria, per la sua posizione geografica, però a questo servizio va dato qualcosa in cambio..."
Ma c'è un tessuto associativo storico, a Sampierdarena, che fa invidia al resto della città. Non solo perchè sono una marea di associazioni e comitati ma perchè sanno unire le forze e non si ignorano, come spesso succede. Dà il senso di quanto lo stare insieme a Sampe si declini in un certo modo. Avendo il Centro Civico Buranello e la Biblioteca Gallino come epicentro di una sacco di iniziative, incontri, scambi, cultura. Oggi si fa un passo in piu, utilizzando la tecnologia si è dato vita a un portale, grazie alla direttrice della Biblioteca Gallino Paola Vada e a Stefano D'Oria, dove tutti coloro, privati o associazioni, che gravitano nel volontariato possono iscriversi, raccontarsi, entrare in sinergia, redigere insieme progetti comunitari. Ribadisco, è un caso raro. Una idea da copiare.
Sul www.portaleccbur.it la rete ad oggi è costituita da oltre 30 soggetti, con proposte in ambito teatrale, musicale, cinematografico, artistico, sociale, educativo, ricreativo, multilinguistico, tecnologico/digitale, ambientale. Tra i soggetti storici: I Cercamemoria, il Gazzettino Sampierdarenese, Art, il Club Amici del Cinema, Unitre e Auser. Le proposte sono rivolte a tutte le diverse fasce di età: dai bimbi agli anziani, passando per gli adolescenti della Ciclofficina CircoliAmo Sampierdarena. E ancora lo Spazio Danza , il Tè in biblioteca, le varie associazioni culturali, La Cicala, l'Anima Russa, Azzurra.... L'Agenzia dei Diritti, uno sportello a cui ci si puo rivolgere per problemi vari dal caro vita e la casa, dal bullismo alla dispersione scolastica, cercando di restituire a Sampierdarena spazi pubblici, attività ludico creative.
Oggi ci soffermiamo sulla iniziativa di Genova Solidale insieme alla Biblioteca Gallino, ma torneremo a parlarne di altre. Ci racconta Domenico Saguato "Ogni giorno camminiamo lungo vie, attraversiamo piazze, che portano i nomi di personaggi e vicende che hanno fatto la Storia. La nostra Genova è fatta di nomi e date di cui molti hanno poca memoria. Dobbiamo, almeno in estrema sintesi, spiegarli a chi la abita, a chi la scopre per la prima volta, e soprattutto a chi viene da Paesi lontani e qui costruisce la propria vita. Perché il Centro Civico di Sampierdarena si chiama Buranello? Chi era Walter Fillak che dà il nome alla strada sotto il ponte maledetto? Perché esiste una piazza che si chiama Matteotti?" Da questa esigenza di narrazione e condivisione nasce il progetto: "Luoghi e Storie di Genova nelle lingue del mondo". Una serie di video letture in arabo, spagnolo, russo, bengalese, francese e albanese pensate per essere accessibili a tutti e per raccontare, nome dopo nome, la storia della città.
Si è iniziato il 15 febbraio raccontando in italiano arabo e spagnolo la storia di Buranello e Fillak con il video disponibile sui canali social della Biblioteca Gallino e di GenovaSolidale. Conoscerete, ascoltando i ragazzi che in diverse lingue leggono la sua breve eroica vita che, proprio alla Gallino, Buranello comincia a leggere il Manifesto del Partito Comunista perchè la scuola fascista gli andava stretta e cercava altri autori per la sua formazione. E la lettura ci porta con commovente sintesi lungo i passi della sua storia di gesti audaci, affiancato dal compagno Fillak . Incontreranno la morte il primo nel 44 il secondo l'anno dopo per mano dei fascisti, dopo l'orrore delle torture.
Il portale delle associazioni aderenti al Patto di collaborazione “Una rete per la Cultura al Centro Civico” è stato realizzato da Stefano D’Oria che lo gestisce anche come amministratore.
Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al sito https://stefanodoria.it o scrivere all’indirizzo mail stefano@stefanodoria.it
Cartolina presa in prestito da www.genovacollezioni.it