VADO SUL BALCONE PER L INSALATA MISTA DELLA CENA

testo di Marco Corzetto
Diciamolo subito. Il terrazzo di casa, oggetto del desiderio di primavera, non deve essere solo bello. Puo' e deve essere anche buono. Ragioniamoci insieme.
Alcuni anni fa venni contattato da un cliente per una consulenza botanica sulle piante del terrazzo ove abitava (Piazza Merani) e ciò che vidi fu per me folgorante: nel grigiore dei tetti circostanti era stato creato un vero “eden”, le piante univano “bellezza” a “bontà”! La porzione di tetto a lui spettante era divisa da paratie e pergolati ed i vasi accoglievano piante eduli per il consumo di verdure della famiglia.
In effetti non è poi così complesso creare uno piccolo spazio verde dal quale attingere officinali e spezie ma anche zucchini, lattughe e persino more ed uva! Il segreto per raggiungere l’obbiettivo non è quello di possedere il famigerato “pollice verde”. Più semplicemente occorre essere dotati di un po di fantasia e passione.
Dunque, quali sono i segreti che permettono di raggiungere i migliori risultati con un minimo sforzo, partendo magari proprio dagli scarti della nostra cucina? Innanzi tutto la migliore “disposizione” dei vasi, ponendo, per esempio, alcune grate protettive laddove potrebbero soffiare i venti marini ricchi di salsedine. Un pergolato garantirebbe zone ombrose utili per talune piante.
L’acqua della bollitura della pasta, ricca di sale, può essere utilizzata quale diserbante contro le infestanti che nascono tra le fessure del pavimento o sul parapetto. Le acque di bollitura delle verdure, se prive di sale, sono un 'ottima irrigazione concimante. Le bucce della frutta o le foglie esterne della verdura possono divenire compost se deposte per alcuni mesi in un apposito contenitore. I fondi del caffè, moderatamente acidi, sono ottimi ammendanti come le foglie del the o i fiori di camomilla. Il tabacco delle sigarette, macerato in acqua, può essere utilizzato come antiafide (pidocchi).
A ben pensare la prima funzione dell’orto casalingo è “civica”, insegnando a riciclare gli scarti della cucina.
L’acquisto dei vasi dovrebbe favorire la scelta di contenitori ampi e rettangolari, o quadri, capaci di ospitare un volume di terra maggiore rispetto a vasi di forma “conica”, stretti alla base e poco stabili. La terra dovrebbe essere “creata” e non solo perché quella acquistata in sacchetti potrebbe derivare da macerazione di spazzature con il rischio di contenere sostanze tossiche, ma anche perchè la struttura di questi substrati puo' favorire la ritenzione idrica responsabile di marcescenze. Quindi il terriccio dovrebbe essere composto da circa il 20% di biologico miscelato con sabbia e “terra naturale” prelevata in un bosco.
Per distribuire uniformemente i semi di basilico, neri come il terriccio del vaso, è utile miscelarli con la sabbia che verrà poi distribuita “a spaglio” nel vaso. Le lattughe, con semi più chiari, non necessitano di questo accorgimento e possono essere dapprima seminate in un vaso piccolo e successivamente trapiantate.
Una pianta di lamponi se correttamente concimata è in grado di fornire fino a 8 kg di frutta in una stagione! Consiglio l’acquisto di piante “bifere” capaci di produrre dalla primavera all’autunno. I lamponi potrebbero essere posti a ridosso del muro a differenza delle piante “aromatiche” che crescono bene sul parapetto. A ridosso del muro stanno bene anche more “rampicanti e senza spine” ed alla base del muro una siepe di “rose da sciroppo”. Il pergolato potrebbe ospitare uva da tavola resistente alle malattie (un noto vivaista trentino è in grado di fornire piante di uva con queste caratteristiche, adatte alla coltivazione in vaso). Forse è la scarsa fantasia il limite alla coltivazione sul terrazzo, dove possiamo inserire agrumi e corbezzoli, olivi, carciofi e sedani………
E perché non dotarci dell’arnia del miele alla spina? Già, esiste anche questa! Le arnie per l’apicoltura urbana sono costituite da un collettore che permette alle api di entrare nella casetta attraverso l’estremita del collettore dislocato ben distante dal piano calpestabile e il miele viene raccolto, girando semplicemente una “levetta”!
L'amministratore del blog chiude questa pagina di ottimi consigli del nostro prof di agraria, raccontandovi che esiste una cooperazione franco-italiana per riorganizzare la filiera dei fiori eduli sulla costa da Genova a Nizza. Si chiama progetto Antea per chi volesse approfondirlo, e studia l'uso in cucina di alcuni fiori dalle importanti caratteristiche nutrizionali , dalle viole ricche di antociani ma anche i petali di calendula e di rosa, le primule di Albenga i fiori di zucchina trombetta, la salvia messicana e via dicendo. Senza dimenticare il recupero su Lavanda Riviera dei Fiori già utilizzata in tagliatelle, biscotti, miele. Nel libro "I fiori dalla terra al piatto" 60 ricette di cucina francese e italiana dal burro di begonia, ai fiori di nasturzio fritti
Informazioni sul progetto Antea li trovate su www.interreg-alcotra.eu
la bella foto è presa in prestito da una pagina facebook che si chiama Hemporium.
Su facebook trovate alcuni portali molto interessanti e completi sull'Orto in Balcone