WALL:OUT, L'INFORMAZIONE RICOMINCIA DAI RAGAZZI

testo di Arianna Maestrale
Era aprile 2020 quando abbiamo gettato il sasso nello stagno, il primo di moltissimi articoli del nostro magazine online. A distanza di un anno, oggi, possiamo osservare le onde che abbiamo generato: un bel risultato per un progetto che continua ad avere una grande ambizione.
Tutto è nato, possiamo dirlo, in una palestra di Kung fu dove io e Gabriele ci alleniamo. Immaginavamo uno spazio dove scrivere quello che volevamo scrivere. Di cui sentivamo la mancanza. E dove coinvolgere persone giovani e attive come noi e fare network. Portando ognuno le proprie realtà di riferimento, l'ambiente, il turismo, gli eventi musicali, le associazioni, la scuola, ma allargando e moltiplicando gli argomenti. Una piattaforma dove raccontare di avvenimenti che sarebbero entrati con difficoltà nei canali ufficiali. Una piattaforma nuova, giovane, fresca. Per i giovani. Perchè per le nostre opinioni gli spazi sono risicati. E allora ce li creiamo. E giovani e giovanissimi sono gli articolisti, i contributor, e i lettori. Un target dai 18 ai 35 anni. (Ma fra quelli che ci seguono ci sono anche dei sessantenni). Da aprile 2020 il magazine ha pubblicato quasi 400 articoli e ha ricevuto 73.000 visite sul sito da 34.000 visitatori. In continua crescita sui social, il suo profilo Facebook è attualmente seguito da quasi 2.000 account, quello Instagram da più di un migliaio.
Siamo partiti con questo titolo dato al magazine che è wall:out che in slang sta per "andare fuori di testa", anche se appoggiandoci al blog di una piattaforma, che di chiama wall:in, giocavamo sulle parole...Le parole per noi sono importantissime, le parole sono fatti..
Il magazine si presenta al pubblico in pieno scenario apocalittico da pandemia e lockdown, nato dalla volontà di dare voce al tessuto culturale dei giovani genovesi, laddove da anni non è presente un simile catalizzatore di idee, risentendone l’ambiente dal punto di vista della scarsa vivacità del confronto culturale.
Chi siamo? Nello specifico, è tutto più o meno descritto qui (1). Ma per riassumere, effettivamente, siamo i giovani genovesi che amano le cose positive del vivere insieme: gli eventi, le arti, la narrazione, le scienze. Siamo tante particelle di un organo che sta iniziando a muoversi. Agli inizi abbiamo chiamato a raccolta una decina di ex compagni di scuola e amici, artisti e musicisti. Siamo partiti cosi...Ma wall:out investe sulla collaborazione. Più persone collaborano più idee si confrontano e più è entusiasmante la relazione. Mettiamo in piedi e alimentiamo discorsi su quanto accade a Genova, ponendo le basi per allargarci piano piano anche fuori dalla realtà cittadina.
Le tante collaborazioni garantiscono l’apertura verso i nuovi discorsi delle giovani associazioni culturali, che rendono wall:out un canale fluido di informazioni, linguaggi e punti di vista. Non abbiamo una redazione fisica, ma virtuale, composta tuttavia da più di cinquanta collaboratori tra contributor, fotografi, video-maker e consulenti social provenienti dal mondo dell'associazionismo e giovane imprenditoria genovese (Wall:in, Mixta, CDWR, Gossypium, EdArte, The black bag e il Ce.Sto e molti altri) un designer come Art director (Gabriele Bricola) e un'artista e curatrice come caporedattrice (la sottoscritta);
Piuttosto che un numero preciso di persone identificabili, ci piace di più definirci un grande gruppo che ha trovato la sua forza nell'eterogeneità e nell'apertura; amiamo il dialogo e per questo sappiamo che l'apertura è la prima condizione per arrivare lontano: ci piace discutere con intelligenza, ci piace sorprenderci ignoranti e cambiare idea, ci piace costruire strade imprevedibili, nuove, ma che arrivano sempre un po' più lontano.

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Comunicazione è mettere in piedi e alimentare discorsi: ci appoggiamo infatti a Wall:in Media Agency (2) per garantire uniformità tra la qualità tecnica della presentazione e la qualità dei contenuti. Attualmente i canali di comunicazione sono interamente online, dal sito web ai social networks alla piattaforma per i podcast.
Abbiamo tante sorprese in serbo per il futuro e vi invitiamo a seguire tutti i nostri movimenti
Link
1 https://wallinapp.com/walloutmagazine/chi-siamo/
Le illustrazioni sono di Martina Spanu e nelle specifico hanno presentato due articoli. Sulla legge del riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia. Sulla gita sul confine comunale.